Oggi è stato l’ultimo giorno a disposizione per gli istituti specializzati in indagini demoscopiche per poter “sfornare” sondaggi elettorali. A completare la rassegna delle rilevazioni commissionate per le imminenti elezioni europee, prima del consueto stop delle due settimane antecedenti il voto, sono stati Ixè per la trasmissione “Agorà” e Demos per “La Repubblica”.
Per entrambi gli istituti di ricerca Pd e M5S saranno le prime due forze politiche alle consultazioni del 25 maggio. Decisamente più staccata Forza Italia. Per Ixè il vantaggio del Pd (dato al 33,2%) sul MoVimento (26,4%) sfiora il 7%, mentre per Demos il margine che separa dem e pentastellati sarebbe addirittura di quasi 10 punti percentuali con i dem a quota 32,8% e il M5S fermo, addirittura, ad un modesto 22%. ( non solo il dato più basso tra tutti gli istituti di ricerca ma anche , di gran lunga, inferiore rispetto alle ultime politiche del 2013). In ogni caso, segnali di grande tenuta da parte del partito di Renzi. I grillini si confermano, con un vantaggio che dovrebbe essere incolmabile ( su Forza Italia avrebbero quasi un 8% per Ixè, un più contenuto ma sempre significativo margine di 4,5% secondo Demos) la seconda formazione politica del Paese. Abbondantemente sotto il 20%, in ogni caso, il partito di Silvio Berlusconi. Al 18,2% per Ixè, ad un ancor più modesto 17,5% per Demos. E con l’effetto degli arresti eccellenti ancora da valutare.
Tra le altre formazioni politiche che dovrebbero esser certe di superare la soglia di sbarramento del 4% ci dovrebbero essere Lega Nord, data al 5,2% da Ixè e al 4,5% da Demos, e Ncd-Udc-Ppe. Sul partito di Alfano, però, si registrano le oscillazioni maggiori (dopo quelle già segnalate per il M5S): dato al 5,1% da Ixè, guadagnerebbe addirittura quasi 2(!) punti percentuali nella rilevazione Demos che gli attribuisce un più che lusinghiero 7%.
Tra “color che son sospesi” si dovranno guadagnare l’euroscranno in zona cesarini sia Fratelli d’Italia+AN (al 3,8% per Ixè, ma ad un eccellente e, apparentemente rassicurante, 4,3% per Demos), L’Altra Europa con Tsipras che, anch’essa, sarebbe fuori per il rotto della cuffia per Ixè che la colloca 3,7%, mentre ampiamente oltre il 4% per Demos (le assegna un trionfale 4,5%). Nulla da fare, secondo entrambi gli istituti (2,1% per Ixè, 3,6% secondo Demos), per Scelta Europea (Scelta Civica, Centro Democratico, Fare).
Nelle due settimane che ci separano dal voto ancora molto potrà accadere (anche se le prime tre posizioni sembrano cristallizzate), soprattutto perché c’è ancora da attrarre i componenti del partito più forte al momento in Italia: quello del “non voto”, come segnalato da Ixè. 17,4% di indecisi (erano il 18,2% quattro giorni prima) e 26,2% di astenuti/scheda bianca (in fortissimo aumento rispetto al 24,1% della rilevazione datata 5 maggio) a comporre la forza di maggioranza relativa del Paese per un complessivo 43,6% che farebbe registrare un incremento di oltre un punto percentuale rispetto al 42,3% del precedente sondaggio del 5 maggio.
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