È possibile che un lungometraggio animato fatto da teneri personaggetti riesca a divertire i bambini e nel contempo a far ridere di gusto anche gli adulti senza scadere mai in volgarità? I Minions sembrano essere riusciti nell’impresa, loro insieme ai doppiatori d’eccezione che hanno dato voce ai personaggi principali. Nonostante la storia del film, “I Minions”, non sia delle migliori, la nutrita schiera di occhialuti pupazzetti gialli a forma di pillola con indosso una salopette jeans, che parlano una lingua tutta loro, hanno ugualmente raggiunto lo scopo di regalare novanta minuti di allegria tanto grandi e piccini.
Erano gli aiutanti teneri ed imbranati di Gru, il cattivo di “Cattivissimo me”, sintesi del paradossale contrasto su cui si reggeva tutto il film: dolci, ingenui e amorevoli esserini innocui con la bizzarra vocazione a servire il male peggiore. Dal 2010 in poi però, proprio in virtù del loro aspetto semplice e simpatico, i Minions si sono guadagnati uno spazio di gradimento tutto loro tra il pubblico dei più piccoli. Pertanto un film dedicato tutto a loro, che svelasse il mistero della loro genesi, era quanto mai doveroso ed atteso.
Tuttavia non si può fare a meno di pensare che i Minions siano personaggi così accattivanti in se stessi che probabilmente la Illumination Intratteinment, casa di produzione dell’omonimo film, non ha ritenuto opportuno esercitare particolari sforzi creativi per la storia. I Minions fanno sorridere tutti qualunque cosa facciano, se a ciò si aggiungono le voci note e particolarmente caratterizzanti scelte per gli altri personaggi, il gioco è fatto e gli incassi sono garantiti anche a fronte di una trama debole e quasi insignificante.
Fanno ridere i Minons, fanno ridere le voci di Luciana Littizzetto, perfetta nel suo ruolo di affascinante e spietata super cattiva, e di Fabio Fazio, pazzo e sottomesso, che formano per una buona parte del film una eccitante, inquietante ed eccentrica coppia. Per non parlare della parte documentaristica con cui si apre il film, alta analisi antropologica sulla storia del popolo dei Minions, curata niente meno che dalla voce narrante dello stesso Alberto Angela. A tutto ciò e sempre a compensazione di una storia alquanto inconsistente, si aggiungono le divertenti citazioni che rimandano all’affascinante epoca in fermento della Londra degli anni ‘60, come il passaggio dei Minions sotto i piedi dei Beatles nella famosa Abbey Road e una colonna sonora di tutto rispetto.
Insomma si può dire che anche questo film animato della Universal Picture, sebbene non eccezionale, sia assai godibile per tutti.
Vania Amitrano
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