Ancora sangue. Ancora violenza. Ancora un drappo rosso da aggiugere alla finestra come ricordo di un’altra donna rimasta vittima della follia di un uomo che aveva giurato di amarla, questa volta nel Napoletano. Un ortopedico di 59 anni, Aniello Lamberti, si è suicidato dal terzo piano dell’abitazione di Palma Campania (Napoli) dove risiedeva insieme alla moglie. Prima di togliersi la vita, Lamberti ha prima sparato alla consorte, Angelina Fusco, 56 anni, insegnante di scuola media.
Secondo le prime ricostruzioni, l’omicidio-suicidio della coppia, molto conosciuta a Palma Campania, sarebbe avvenuto dopo una violenta lite tra i due coniugi.
Questo è solo l’ultimo episodio di una serie di violenze e femminicidi, dopo quello di Sara Dipietrantonio, uccisa dall’ex ragazzo appena un mese fa. Dall’inizio dell’anno la cronaca ha contato una sessantina di omicidi in cui le vittime sono state le donne. Oltre quello di Sara, studentessa universitaria strangolata e bruciata viva dall’ex Vincenzo Paduano (guardia giurata), anche il caso emblematico di Debora Fuso, 25 anni, uccisa a coltellate nel milanese da Arturo Saraceno, sempre nello stesso mese. “Mi è partito un embolo” si era giustificato l’uomo.
Secondo i dati di gennaio 2015 del Telefono Rosa (Associazione Nazionale e Centro di Orientamento per i diritti della Donna) sono state vittime di violenza quasi 9mila donne e circa 1.261 sono state vittime di stalking.
P.M.
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