Roma, troppi ritardi accumulati dalla giunta nei primi cento giorni di governo della città. Il duro affondo di Luciano Ciocchetti, consigliere indipendente del centrodestra capitolino contro il sindaco Ignazio Marino.
E’ un matrimonio alla deriva quello fra Ignazio Marino e la città di Roma. Stretto dall’emergenza di bilancio (approvato in giunta solo questa notte), con le forze imprenditoriali allo stremo ed una maggioranza traballante, il sindaco governa il Campidoglio, ma non si sa per quanto tempo ancora.
Ne parliamo con Luciano Ciocchetti, leader del Movimento Idee più Popolari, già vicepresidente in Regione con Renata Polverini. Dopo avere lasciato l’Udc, vanta un forte feeling politico con Giorgia Meloni e Gianni Alemanno, e si dice oggi pronto a creare “un nuovo soggetto politico di centrodestra, che a Roma e nel Lazio conterebbe già su un elettorato superiore al 10%”. Ciocchetti,
Roma non ama Marino, forse non l’ha mai amato…
“E’ un fatto che l’ha votato 1 romano su 4, il 75 % dei residenti a Roma non l’ha votato. Marino deve ricordarselo e tornare con i piedi per terra, se vuole durare. Oggi la sua luna di miele con Roma si è interrotta malamente. Non può continuare a decidere dentro le mura di Palazzo Senatorio, senza rapporti con l’esterno”.
In compenso il sindaco lancia un proclama dopo l’altro. L’ultimo è di smantellare via dei Fori Imperiali. Un progetto appoggiato dal quotidiano La Repubblica e da Legambiente, ma sonoramente bocciato dai residenti.
“L’idea non solo è bocciata dagli abitanti, ma dalla stessa storia archeologica e monumentale di Roma. A parte i soldi che richiederebbe un intervento del genere, soldi che Marino non ha, significherebbe, per come è fatto il centro storico, paralizzare la circolazione. Mi pare che anche il Mibac contesti il progetto. Già 20 anni fa, quando era sindaco Rutelli, qualcuno lanciò la proposta, ma ben presto si comprese che era una cosa difficile da realizzare e anche un errore, e l’idea fu abbandonata”.
Ma allora perché Marino la rilancia? Non sarà che conosce poco la città e la sua storia?
“Anche. Ma in realtà deve nascondere il vuoto di tutto il resto. Non sa come rilanciare l’economia di Roma, tenere in piedi i servizi essenziali, realizzare le opere pubbliche, fare la manutenzione stradale…. E allora, che fa? Si inventa la finta pedonalizzazione di via dei Fori Imperiali. Che è in realtà solo una corsia preferenziale, ma di cui tutti i media del mondo hanno parlato. Era il suo scopo”.
E adesso vuole fare il bis?
“Sì, vuole strizzare l’occhio all’intellighentia radical-chic della città, che lo protegge. Ma soprattutto far dimenticare la sua debolezza politica e le divisioni interne alla maggioranza. E’ arrivato al punto da chiedere il sostegno dell’opposizione per approvare in tempo il bilancio. Da solo non ce la farebbe”.
Anche se si approvasse la manovra prima del 30 novembre, resta il fatto che dagli 867 milioni di passivo iniziali, si è scesi a circa 80, che sono pur sempre tanti. Bisognerà tagliare, e di brutto, sui servizi.
“Intanto va detto con chiarezza che il debito del Comune è raddoppiato. Quando Alemanno ha lasciato il Campidoglio il passivo era stato certificato in circa 400 milioni. L’inerzia della giunta Marino e le tante assunzioni di dirigenti esterni hanno fatto sì che il debito lievitasse a 867 milioni. Ma i veri problemi cominceranno invece da gennaio prossimo, quando si dovrà affrontare il bilancio preventivo del 2014. Allora sì che comincerà la battaglia politica, si capirà che cosa vuole veramente fare di questa città Marino. Se vuole rendere la vita più facile ai romani, oppure opprimerli sotto la scure fiscale”.
Allude all’aumento dello 0, 3 % dell’addizionale Irpef? Ma i romani già pagano l’Irpef più onerosa di tutti gli altri italiani….
“Sì, è la famosa tassa Veltroni. Nel 2008 i 12 miliardi e passa di debiti che gravavano sul bilancio, per non paralizzare Roma, sono stati inseriti in una gestione commissariale e pagati con la maggiorazione dell’Irpef dello 0,4%. Ma a pagare sono i cittadini, non il Comune. Marino dice che non aumenterà l’addizionale dello 0,3%, come gli concede il Governo? Può darsi. Tanto lo farà il prossimo anno”.
Ma nel 2014 l’assessore al bilancio sarà ancora Daniela Morgante? E’ uno dei tre nomi che si danno per uscenti nel rimpasto di giunta dopo la manovra.
“Questo non lo so, non faccio parte della maggioranza. So che la giunta è completamente scollegata dallo stesso consiglio comunale. E’ un nodo che prima o poi andrà affrontato. Marino va per la sua strada, non credo che in tanti nel Pd siano disposti a seguirlo all’infinito. L’edilizia e bloccata, il commercio pure, sono stati demonizzati gli imprenditori, è stato demonizzato perfino il Prg di Veltroni. Non si capisce che cosa l’amministrazione voglia fare per fronteggiare la crisi dell’economia cittadina”.
E’ in affanno anche la Metro C…
“C’è chi nella giunta e nel Pd chiede di bloccarla a San Giovanni. Sarebbe l’ultima follia. L’opera è utile se collega da una parte all’altra la città, fermarla a metà non avrebbe senso”.
Marcello Viaggio - Giornalista, ha esordito nel 1995 sulla rivista Italia Settimanale, con Marcello Veneziani. Dal 1998 al 2010 ha scritto sul quotidiano Il Giornale, con Andrea Pucci, oggi Vice-direttore del Tg5, e Claudio Pompei. Dal 2010 al 2011 ha scritto su Libero, in stretta collaborazione con il vicedirettore Franco Bechis. E’ stato opinionista fisso alla Tv della Libertà dell’on. Maria Vittoria Brambilla. Nell’agosto 2012 ha aperto sul web il portale NoiRoma2013.
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