Sparisce e viene ritrovato un camion carico di materiale per trattamenti antitumorali. Ma si teme per la vita dei ladri.
È caccia all’uomo, in Messico, nella zona meridionale dello stato di Hidalgo, ai confini con l’area di Città del Messico, per ritrovare i ladri che lunedì scorso hanno rubato un camion. A preoccupare le forze dell’ordine e le autorità messicane, questa volta non è la pericolosità dei fuggiaschi.
I malcapitati, probabilmente, nemmeno immaginavano cosa stavano rubando quando hanno adocchiato un autocarro lasciato in sosta da un camionista che stava facendo colazione in una stazione di servizio sull’autostrada Messico – Pachuca, nei pressi di Tepojaco.
Sembrava una preda facile, non solo il camion ma magari preziose sostanze chimiche da rivendere o addirittura benzina. Invece, ben presto è scattato l’allarme in tutto lo Stato. Nella cisterna rubata, un carico di cobalto 60 destinato ad un ospedale di Tijuana dove sarebbe stato utilizzato nei trattamenti radiologici contro i tumori. Quindi utilissimo, effettivamente prezioso, ma anche terribilmente radioattivo.
Forse i ladri hanno sentito alla radio i ripetuti allarmi lanciati dalle autorità. Forse si sono spaventati, hanno compreso la pericolosità del carico e hanno deciso di darsi alla fuga. Infatti, il camion è stato ritrovato abbandonato questa mattina, a circa 120 kilometri di distanza dalla capitale. Il materiale radioattivo depositato al suo interno, invece, é stato ritrovato ad un chilometro dal mezzo di trasporto.
“Non si sa per quale ragione, forse semplicemente per curiosità, ma qualcuno ha estratto dal camion la scatola dove si trovava il materiale, e successivamente anche lo stesso materiale dalla scatola”.
Così ha riferito Mardonio Jimenez, responsabile della Commissione per la sicurezza nazionale e la protezione (Cnsns).
“Non sappiamo dove si trovino queste persone. Le forze della sicurezza comunque hanno subito isolato la zona, per evitare che la gente possa avvicinarsi”.
E continua affermando che:
“I rischi della radiazione del materiale sono alti. Queste persone devono recarsi in ospedale quanto prima. Potrebbero aver già subito delle radiazioni che provocano vomiti e persino delle emorragie interne”.
La pericolosità del materiale viene confermata anche ai più alti livelli, da un comunicato dell’Oiea, l’Organismo internazionale sull’energia atomica. Per questo è scattato l’allarme in tutta l’area. La speranza, comunque, è che il rapido ritrovamento abbia impedito di contaminare la popolazione e l’ambiente circostante.
Nata e cresciuta a Roma, si laurea presso l'Accademia di Costume e Moda di Roma, trattando la propria tesi sulla "Nascita e l'evoluzione del giornalismo di moda". Curiosità, determinazione e voglia di crescere professionalmente caratterizzano il mio profilo.
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