Uruguay, Costa Rica, Inghilterra. Questo il verdetto delle urne di Costa do Sauipe. Con l’appendice del tanto temuto e criticato “presorteggio” che vedeva una squadra europea costretta ad abbandonare la propria fascia di competenza, la quarta, per esser inserita in seconda. Rischio di “girone della morte” concreto, dunque. Bene, la squadra “presorteggiata” è stata proprio l’Italia. Alla quale è toccata, nel Gruppo D, come testa di serie, l’Uruguay, poi, in ordine di sorteggio, la Costa Rica e, dulcis in fundo, l’Inghilterra. Difficile, sulla carta solo il girone della Germania risulta più livellato verso l’alto. Ma non impossibile. Perché, almeno sulla carta, possiamo ritenerci superiori alle altre tre. E, nella sfortuna del “presorteggio”, poteva andarci decisamente peggio. Francia, Portogallo e, forse anche la Russia di Capello, vanno considerate, al momento, anche più temibili dei “leoni” inglesi. La squadra di Hodgson, vecchia conoscenza del nostro calcio, attraversa una fase di transizione: sta cercando di inserire un discreto numero di giovani (Sturridge, Wilshere, Townsend, Smalling, Walcott) su di un telaio che, però, vede come punte di diamante i soliti noti. Gerrard e Lampard restano, infatti, i padroni indiscussi del centrocampo ma assommano quasi 70 anni in due. E davanti, anche se non gioca più da punta pura, il solo Rooney offre garanzie. E resta insoluto il problema portiere. L’Uruguay è squadra tosta, rognosa, con un attacco tra i più “atomici” della manifestazione (Forlàn, Cavani, Suarez non hanno bisogno di presentazioni) e una tradizione che, pur datata, è stata di recente rispolverata con il quarto posto in Sud Africa e con la vittoria nell’ultima Copa America. Ma la squadra di Tabarez, anche lui trascorsi nello stivale, è lenta nella manovra, senza centrocampisti di grande qualità e molto rocciosa quanto fallosa dietro (vedi Lugano). La Celeste rimane, comunque, tra le pochissime nazionali al mondo ad avere un bilancio positivo nei confronti diretti con noi (tre vittorie a due). Rimane la Costa Rica, certamente la meno quotata del girone ma da prendere con le pinze: è terminata dietro ai soli Stati Uniti nelle eliminatorie Concacaf (quindi, davanti anche al Messico, per dirne una) ed ha ottenuto così la qualificazione diretta. Squadra veloce e non sprovveduta tecnicamente.
L’esordio dell’Italia avverrà il 14 giugno con l’Inghilterra alle 3 di notte (ora italiana) a Manaus, la sede più umida del Mondiale. Seguirà la gara con la Costa Rica il 20 giugno a Recife e quella del 24 giugno con l’Uruguay a Natal. Entrambe queste ultime partite programmate alle 18 italiane, cioè l’ora di pranzo in Brasile. Un autentico sudario, viste le temperature del Nord Est del Paese. Un ostacolo in più ma vale anche per i nostri avversari, per quanto Uruguay e Costa Rica siano più avvezze di noi a certe condizioni.
Gli altri Gironi:
Gruppo A: Brasile, Croazia, Messico, Camerun
Gruppo B: Spagna, Olanda, Cile, Australia
Gruppo C: Colombia, Grecia, Costa d’Avorio, Giappone
Gruppo E: Svizzera, Ecuador, Francia, Honduras
Gruppo F: Argentina, Bosnia, Iran, Nigeria
Gruppo G: Germania, Portogallo, Ghana, Stati Uniti
Gruppo H: Belgio, Algeria, Russia, Corea del Sud
Agli Ottavi di finale, le due qualificate del nostro Girone incroceranno le migliori due di quello C, dove Colombia e Costa d’Avorio partono con i favori del pronostico.
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