Ennesimo caso di stupro in India. Una bimba di 9 anni è stata violentata da un 25 enne ed ora è ricoverata in fin di vita dopo essere stata sottoposta ad intervento chirurgico.
La piccola che giocava in strada insieme a due amichette, a Bara Hindu Rao, quartiere nella parte nord di New Delhi, secondo quanto riferito dalla polizia al quotidiano locale Hindustamn Times è stata avvicinata da uno sconosciuto, che ha proposto di seguirlo perché aveva da mostrare loro “qualcosa di unico”. Condotta dal giovane, che è stato poi indentificato come il 25enne Gopi Nisha Malha, in un luogo appartato la bimba è stata legata e imbavagliata, stuprata ripetutamente e sottoposta a sevizie. Le sue invocazioni di aiuto hanno allarmato le due amiche, che hanno avvertito la madre. La donna ha presentato denuncia in commissariato, quindi si è messa a girare per la zona finché non ha avvistato l’ aggressore, che è fuggito ma ètato più tardi rintracciato e arrestato. La bambina, soccorsa in lacrime, nel frattempo era stata ricoverata in terapia intensiva e sottoposta a un delicato intervento chirurgico. Se riuscirà a sopravvivere alle gravissime lesioni subite, dovrà essere comunque rioperata.
A New Delhi è appena stato condannato a dieci anni di carcere un ventenne, Mohammed Moim, che aveva rapito e violentato sadicamente una bimba di appena 3 anni. Episodi come questi in India continuano a moltiplicarsi mentre è da poco trascorso il primo anniversario della clamorosa vicenda di stupro che traumatizzò l’ pinione pubblica mondiale: quella relativa alla studentessa 23enne aggredita a New Delhi da un gruppo di balordi, che ne abusarono e la torturarono a lungo, e infine la gettarono giù da un autobus. La giovane morì in ospedale a Singapore per le tremende ferite riportate, dopo quasi due settimane di agonia.
La violenza contro le donne è un problema culturale anche se la maggior parte degli indiani reagisce con sdegno alle accuse di discriminazione del genere femminile. In realtà, sostengono, l’India esalta le virtù e il ruolo delle donne nella società; il popolo indiano ha eletto un primo ministro donna, Indira Gandhi, già nel 1966, e vanta molte figure femminili di spicco: ministre, filosofe, studiose, star dello sport e scrittrici.
Ma all’interno della stessa società ci sono fenomeni ben diversi e non poco preoccupanti. Come, ad esempio, il caso di un rapper del Punjab di nome Honey Singh, molto famoso e apprezzato nonostante i suoi testi (per i quali risulta essere l’autore più pagato) siano esplicitamente volgari e offensivi evocando brutali fantasticherie di stupro. Per non parlare del messaggio che viene dall’industria cinematografica di Bollywood dove nei film gli uomini inseguono e molestano le donne molto frequentemente. L’attore indiano Ranjeet, come riporta il Times of Indiaha, ha girato oltre un centinaio di scene di stupro, «con il pubblico sempre inneggiante».
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