Il tema super stipendi, condito dai battibecchi tra manager e politica, o tra manager pubblici e privati, come successo tra Della Valle e Moretti, avviene, nemmeno a farlo apposta, in concomitanza con la presentazione della prima parte del progetto di riduzione dei costi strutturali promossi dal commissario Carlo Cottarelli.
L’ex dirigente del Fondo Monetario Internazionale ha assicurato, relazionando sul suo piano “non ancora definitivo” di revisione della spesa pubblica, un risparmio da qui alla fine dell’anno per 5 miliardi di euro e per 34 miliardi di euro nel triennio.
Stime che si riferiscono, in ogni caso, a risparmi aggiuntivi rispetto a quelli già scontati nell’ultima legge di stabilità: le previsioni infatti sono strettamente condizionate alle riforme strutturali in cantiere, alla razionalizzazione nelle modalità di acquisto di beni e servizi e una serie di interventi da attivare rapidamente, in modo da giungere, per la metà di settembre, alla completa definizione delle singole misure.
Per quanto riguarda le partecipate dagli enti locali, occorre aumentare l’efficienza di quelle preposte all’erogazione di servizi pubblici, ipotizzando la chiusura delle società non coinvolte nell’erogazione di servizi di pubblica utilità, affrontando, in questo caso, la ricollocazione del personale in esubero. E sempre per quanto riguarda il pubblico impiego Cottarelli, con una “stima di massima”, individua esuberi al 2016 per oltre 85mila unità, che tuttavia possono essere “riassorbiti” con la mobilità. Sulle pensioni, “un comparto da 270 miliardi di euro l’anno, difficile da ignorare”, si paventa un ridimensionamento per risparmi di circa un punto percentuale “che per i primi scaglioni sopra i 26mila euro l’anno ammonta a davvero pochi euro”. Questo a fronte di un taglio “del 10% dei costi della politica”. Il Commissario ha sottolineato in ogni caso come un intervento sulle pensioni sia riconducibile a mere “scelte politiche” annunciando inoltre una forte lotta agli abusi sugli assegni di invalidità.
Non solo: Cottarelli ha anche annunciato una revisione del sistema delle forze dell’ordine, volto non “a ridurre il livello di sicurezza, ma a ottimizzare il sistema” basandolo su “sinergie”. Discorso simile anche per quanto riguarda la spesa sanitaria, settore in cui bisogna intervenire puntando alla “razionalizzazione delle spese per consumi intermedi e l’applicazione dei fabbisogni e dei costi standard”. Un sistema che dovrebbe essere esteso anche ai servizi erogati dai comuni.
Anche sugli stipendi dei dirigenti statali sono previsti importanti colpi di lima: tagli dall’8 al 12% e risparmi complessivi per 1,7 miliardi.
Proprio sui temi introdotti da Cottarelli si inizierà a lavorare per ottenere i tagli a nove zeri previsti. Il ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia, a margine del convengo ‘I manager pubblici che vogliamo’ che si è svolto presso la Presidenza del consiglio dei Ministri, ha chiarito come sulla riforma dello Stato “non è detto che ci saranno dei tavoli con le categorie del pubblico impiego perché abbiamo dei tempi molto stretti”.
“Io penso ad una sana mobilità obbligatoria – ha aggiunto – laddove il rispetto è quello del diritto del lavoratore, laddove non ci siano degli ostacoli burocratici”.
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