“Sarà bene prepararsi al peggio”. A dirlo è Gary Harstein, l’ex medico personale di Michael Schumacher, il campione di Formula 1 in coma da dicembre in un ospedale di Grenoble, dopo un incidente sugli sci. Gary Harstein ritiene che tanto più tempo prenderanno i tentativi di risvegliare il sette volte campione del mondo, tanto meno probabile sarà un suo completo ristabilimento. Ma sul suo blog, l’ex medico del pilota 45enne esprime anche un giudizio molto severo sui primi soccorsi, che avrebbero perso tempo cruciale:
“Credo che ci siano stati degli errori evidenti nel trattamento iniziale di Michael, lo so da fonti assolutamente affidabili che hanno avuto accesso a queste informazioni”.
Ad esempio, l’elicottero del soccorso lo ha portato inizialmente all’ospedale di Moutiers, dove non c’è un unità neurologica, scrive il Times citando Harstein. Da Moutier Schumacher è stato poi trasportato a Grenoble, ma
“è stata persa un’ ora intera, forse di più. Impossibile dire cosa un’ ora o due avrebbero significato in un caso del genere, ma gran parte dei neurologi vi direbbe che sono fondamentali”.
Insieme a questo rinvio sarebbero stati “l’ imperizia nel controllare un paziente agitato prima del volo, l’ esperienza insufficiente in situazioni del genere e i ritardi nel controllo delle vie respiratorie” a determinare una condizione molto ardua da recuperare.
“Il tempo passa – scrive Harstein il 24 marzo scorso – e diventa sempre meno probabile che Michael possa uscirne”.
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