In Cina continuano le azioni terroristiche da parte delle minoranze etniche del grande impero rosso. Questa mattina nel centro di Urumqi, capoluogo occidentale nella regione dello Xinjiang c’è stato l’ennesimo attentato. Il bilancio momentaneo è di 31 morti e 94 feriti.
I terroristi a bordo di due fuoristrada, hanno attaccato un mercato rionale, facendosi esplodere come mine, causando così morti e feriti gravi. Testimoni oculari parlano di panico e sconcerto in seguito alle esplosioni. Le prime indagini hanno stabilito che gli attentatori sono arrivati poco prima delle otto del mattino nella zona del più grande mercato all’aperto della città.
Ho sentito quattro o cinque esplosioni, ho avuto paura e mi sono buttato a terra, ma ho fatto in tempo a vedere almeno quattro persone colpite, i corpi coperti di sangue»,
ha detto Fang Shaoying, proprietario di un negozio di fronte al mercato.
Ho visto il fuoco, veicoli incendiati e venditori che scappavano lasciandosi dietro la loro mercanzia»,ha detto un altro testimone. Si sentono le sirene di molte ambulanze e di auto della polizia tutto intorno», ha riferito un blogger di Weibo, versione cinese di Twitter.
Ho visto il fuoco, veicoli incendiati e venditori che scappavano lasciandosi dietro la loro mercanzia»,ha detto un altro testimone.
Si sentono le sirene di molte ambulanze e di auto della polizia tutto intorno», ha riferito un blogger di Weibo, versione cinese di Twitter.
Si tratta del più grave attentato registrato nella regione e le autorità lo hanno attribuito al movimento separatista. L’attacco di oggi è avvenuto due giorni dopo che i tribunali dello Xinjiang hanno condannato 39 persone a pesanti pene detentive sulla base di accuse da condanna a morte: organizzazione di gruppi terroristici, incitamento all’odio etnico, discriminazione su base etnica e fabbricazione di armi. Lo Xinjiang, regione dove è forte la minoranza di etnia uigura di fede musulmana, è stata teatro nel recente passato di scontri con la maggioranza han cinese: nel luglio del 2009 ci furono 200 morti. Lo scorso anno un veicolo carico di taniche di benzina era esploso in piazza Tienanmen a Pechino tra cui numerosi turisti. Il governo in quella occasione aveva accusato un nuovo movimento terrorista uiguro che sarebbe collegato anche a gruppi internazionali. E a marzo 29 persone sono state uccise a coltellate nella stazione di Kunming, nella provincia meridionale dello Yunnan e anche allora la polizia ha accusato terroristi venuti dallo Xinjiang. Intanto il governo cinese tenta di correre ai ripari:
Giuro che distruggeremo l’arroganza di questi terroristi», ha detto il capo della sicurezza di Urumqi
dove ad aprile è stato in visita il presidente Xi Jinping, che ha promesso di “riportare la situazione alla normalità“. Una affermazione subito smentita dai fatti: in quanto nelle stesse ore i terroristi effettuavano una incursione alla stazione ferroviaria uccidendo 3 persone e ferendone altre 79.
Nata e cresciuta a Roma, si laurea presso l'Accademia di Costume e Moda di Roma, trattando la propria tesi sulla "Nascita e l'evoluzione del giornalismo di moda". Curiosità, determinazione e voglia di crescere professionalmente caratterizzano il mio profilo.
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