Il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi, al termine dell’incontro svoltosi a Parigi con il presidente francese, si è detto “soddisfatto dell’incontro”. All’Europa, dopo aver ribadito che onorerà gli impegni assunti, ha chiesto un cambio “culturale e di mentalità” nell’interesse dei cittadini. Hollande, dal canto suo, ha ribadito che “la Francia condivide con l’Italia gli stessi obiettivi di riorientamento dell’Europa verso la crescita, utilizzando tutti gli elementi di flessibilità del Patto di stabilità e di crescita”.
Ma gli impegni che dovrà affrontare il semestre italiano di presidenza non finiscono qui: innanzittutto, va individuato il candidato alla presidenza del Consiglio UE, sul cui nome ancora deve essere trovata un’intesa. Se a Hollande non dispiace l’ipotesi della premier danese socialdemocratica Helle Thorning-Schmidt a capo dell’organo legislativo europeo, non sono pochi coloro i quali bocciano tale candidatura, non essendo la Danimarca nei Paesi dell’euro: sembrerebbe politicamente scorretto porre alla presidenza del vertice dei capi di governo un premier che non condivide la moneta unica. Ancora, vanno intraprese misure volte a colmare le lacune finanziarie nazionali per rilanciare l’economia europea, portare avanti il mercato unico europeo dell’energia, promuovere gli investimenti, tutti punti all’ordine del giorno dell’agenda dei socialisti europei, che dovrebbero trovare anche il sostegno del futuro presidente della Commissione Juncker.
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