Purtroppo quel che si temeva è successo: Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ferito gravemente durante uno scontro con tifosi romanisti nelle vicinanze dello stadio Olimpico è ormai in coma irreversibile. Praticamente morto. E’ questa la drammatica quanto insensata conclusione di un tifo calcistico portato alle estreme conseguenze e che con il calcio e con lo sport in generale non ha nulla a che spartire. Ha vinto la follia umana e ha prevalso la stupidità della violenza. A farne le spese un ragazzo, che fino a due mesi fa aveva davanti a sè una vita da spendere e da vivere. Sembrava stesse lentamente migliorando, dopo l’ultimo intervento cui era stato sottoposto il 19 giugno, ma questa mattina una complicanza polmonare è andata ad aggravare il quadro clinico. Ciro è in dialisi e anche le attività epatica e polmonare non sono pienamente efficienti. Nel primo pomeriggio, dopo aver chiamato un sacerdote al capezzale del giovane, uno zio ha comunicato ai giornalisti che “Ciro è ancora vivo e il suo cuore batte ancora. Abbiamo però poco tempo e tutti, amici e parenti, vogliono salutarlo per l’ultima volta”, all’uscita della sala rianimazione del Policlinico Gemelli di Roma. E le forze dell’ordine sono state allertate per l’eventuale arrivo di gruppi di tifosi napoletani: si temono raid e vendette nei confronti degli ultras romanista, dato che a colpire Ciro sarebbe stato un giallorosso, Daniele De Santis.
Il 3 maggio scorso, infatti, poco prima che iniziasse il match della finale di Coppa Italia, Daniele De Santis, attualmente detenuto con l’accusa di tentato omicidio, nel corso di una rissa aveva esploso colpi di arma da fuoco contro i tifosi napoletani, colpendo gravemente Ciro ed altri due ragazzi. Stando alle indagini, tuttora in corso, l’ultras romanista e altre tre persone, ancora da individuare, aveva inizialmente provocato i tifosi del Napoli, su un autobubus, lanciando vari oggetti e fumogeni.
L’avvocato della famiglia Esposito, Angelo Pisani, ha dichiarato che tutti i tifosi napoletani “Sono vicini a Ciro, più che mai. E’ mantenuto in vita dai macchinari, purtroppo è gravissimo e la situazione è disperata. Preghiamo e speriamo tutti in un miracolo. La partita più importante da vincere oggi è quella di Ciro contro la morte. Alla famiglia dico più che mai non mollate”. La famiglia, temendo il peggio, vuol chiedere agli inquirenti l’autorizzazione a disporre della salma del giovane, perchè vorrà riportarla a Napoli, dopo il decesso. La richiesta sarebbe stata fatta perchè la salma dovrebbe essere a disposizione della magistratura per l’autopsia, essendo ancora in corso l’inchiesta. Non si placano le polemiche per quanto accaduto: sempre lo zio del ragazzo fa sapere che la famiglia vuole giustizia, “che il nome di Ciro non sia usato per altre violenze. Il questore e il prefetto di Roma devono dimettersi. Ciro sta morendo perchè quel fascista gli ha sparato, ma anche perchè è rimasto a terra un’ora senza soccorsi. De Santis condannato e questore e prefetto a casa per le loro negligenze.” E critica anche il sindaco Ignazio Marino, che in quesi due mesi di ricovero del nipote non è andato mai a trovarlo: “Il suo squallore è ormai chiaro“.
Intanto, l’avvocato Pisani, che è anche presidente della Municipalità di Scampia, fa sapere che stasera i maxi schermi installati per la partita Italia-Uruguay rimarranno spenti.
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