Problemi di coppia sotto le lenzuola? A volte si attraversano periodi di calo del desiderio, stanchezza, noia. Altre subentra qualche problema fisiologico che può creare insoddisfazione e frustrazione. Invece di girarsi sul fianco opposto al proprio partner e cercare di dormirci su, è stato creato all’interno delle strutture sanitarie uno spazio interamente dedicato all’emergenza e alla breve osservazione delle coppie in crisi. Un pronto soccorso dove non si fanno lastre né si ingessature ma si parla dei propri problemi sessuali.
Stanno per partire, negli ospedali pubblici di diverse città d’Italia, i primi pronto intervento della coppia, ovvero Dipartimenti espressamente dedicati al Benessere sotto le lenzuola. Un problema non da poco, visto che problemi sessuali come eiaculazione precoce, disfunzioni erettili, calo del desiderio, dolore al momento della penetrazione, sono all’origine del 20% delle separazioni, della crisi di circa 800.000 coppie e di qualcosa come 20mila matrimoni bianchi, ovvero in cui il “sesso è il grande assente”. Spesso, inoltre, sono collegati ad altre patologie, quindi è bene individuarli presto.
Secondo gli esperti, “difficilmente la responsabilità è di uno solo dei partner, perché i disturbi sessuali viaggiano insieme”. Infatti, se circa 8 milioni di uomini devono fare i conti con problemi come disfunzione erettile (oltre 3 milioni), eiaculazione precoce (circa 4 milioni) o calo del desiderio (circa 1 milione), lo stesso numero di donne soffre di anorgasmia (4 milioni e mezzo), vaginismo (circa 1 milione) vaginismo e dolore alla penetrazione (2 milioni) o disturbi del desiderio (2 milioni e mezzo).
Per aiutare a ritrovare il benessere ‘a due’, la Società Italiana di Urologia (SIU) e l’Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani (AOGOI), hanno promosso questo progetto che viene presentato oggi a Napoli e che vede l’Italia all’avanguardia rispetto a tutti gli altri paesi europei. La novità sta nel fatto di prevedere la gestione della coppia come un “tutt’uno”, con la presenza di due specialisti in contemporanea, un ginecologo e un urologo, e una cartella clinica condivisa in cui annotare terapie per ‘lui’ e per ‘lei’.
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