Mentre si cerca di superare gli ultimi ostacoli che finora hanno rallentato i tempi di una possibile intesa, Etihad e Alitalia vanno verso la stretta finale. Nei prossimi mesi potrebbe arrivare la tanto attesa firma dell’accordo.”Completamento della documentazione; finalizzazione delle condizioni; richiesta alle autorità regolatorie e approvazione finale da parte degli azionisti e del cda” i prossimi impegni della compagnia di Abu Dhabi per acquisire il 49% della compagnia di bandiera italiana, ovvero la road map dei nuovi azionisti di Alitalia già all’ordine del giorno. Pur mancando infatti ancora un “sì” unanime delle banche creditrici di Alitalia alla proposta di riduzione di un terzo del debito e trasformazione in azioni (con un convertendo a due o tre anni) della restante parte, le trattative in corso tra il management dell’azienda e quelli di Intesa, Monte Paschi, Popolare di Sondrio e Unicredit sono più che soddisfacenti, “molto avanti“, come è solito ripetere l’amministratore delegato di Alitalia Gabriele Del Torchio. Anche il dibattito con i sindacati sembra riprendere, dopo lo stallo delle scorse setimane: la Cisl, pur non sminuendo la gravità del problema degli esuberi di personale, ha espresso un giudizio favorevole sull’operazione in corso, definendola“un fatto molto positivo che apre una prospettiva nuova ed importante per tutto il sistema paese”. Tuttavia, i sindacati spettano di essere nuovamente convocati ufficalmente da Alitalia nei prossimi giorni, per trovare una soluzione ragionevole contro il licenziamento dei duemilacinquecento membri del personale. Probabilmente, si lavorerà partendo dalle legge Fornero per ricorrere a forme quali cassa integrazione straordinaria per due anni e mobilità per tre anni. Il leader della Cisl Raffaele Bonanni, dopo aver incontrato i ministri Maurizio Lupi e Giuliano Poletti ha riferito quanto assicurato da questi ultimi: “I ministri Lupi e Poletti hanno detto che faranno il 100% di quello che serve per alleviare ogni sofferenza immediata. Noi speriamo che manterranno la loro parola. Ci sono ammortizzatori da mettere a disposizione come in tutte le aziende in difficoltà e devono essere usati anche per Alitalia”. Drastica, invece, la Filt-Cgil: “Tra penultimatum e finti annunci, sull’accordo siamo ancora a zero”.
L’Europa, intanto, fa sapere che la compagnia Lufthansa ha chiesto a Bruxelles di intervenire per blocarre l’accordo. Dura la risposta del ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi: “Non permetteremo a nessuno di usare l’Europa per limitare il libero mercato e lo sviluppo del trasporto aereo. L’Italia vigilerà che l’accordo Alitalia-Etihad avvenga nel pieno rispetto delle norme comunitarie, esattamente come hanno vigilato la Germania e altri paesi in altre occasioni simili. Comprendo i timori della compagnia tedesca, che per anni ha goduto dei vantaggi derivanti dalla temporanea debolezza delle compagnie aeree italiane e che ora vede avanzare un serio concorrente”. Positiva, invece, la reazione di Air France-Klm: l’amministratore delegato Alexandre De Juniac potrebbe valutare, dopo l’ingresso della compagnia degli Emirati in Alitalia, un aumento della quota di Air France. Se l’Italia fornirà, dunque, le dovute rassicurazioni sul rispetto di regole e norme comunitarie, l’investimento di Etihad potrebbe dare davvero all’economia aeroportuale nazionale forti prospettive di sviluppo.
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