L’ 8 marzo, in occasione della giornata internazionale delle donne, il Backspace di Roma ha ospitato la mostra fotografica 365D, nata da un’idea di Marzia Messina e realizzata con il prezioso apporto del fotografo Sham Hinchey. L’obiettivo dichiarato del progetto era mostrare un immagine femminile diversa rispetto a quelle presentata dai media. 365 giorni da donna, di quelli che si vivono nella realtà però, e non nel dorato mondo della fantasia.
In un periodo in cui si è tornati a parlare tanto di problematiche di genere e sembra esserci acuita la lotta tra i sessi, chiediamo il significato di questa mostra tutta al femminile alle dirette interessate: Raffaella Aghemo, responsabile del Backspace, e Stefania Marchetti, organizzatrice dell’evento.
Com’è nato il vostro sodalizio professionale e l’incontro con Marzia Messina e Sham Hinchey con il progetto 365D?
Stefania Marchetti: “Ho conosciuto Marzia e Sham tramite la mia amica Raffaella. Appena conosciuta Marzia mi ha parlato del suo progetto che mi ha subito entusiasmato. Dovevano lanciare il progetto con degli eventi mirati e mi sono occupata di realizzarli. Ho iniziato con l’organizzazione della conferenza stampa in Campidoglio e la mostra alla centrale Montemartini. Poi, dopo aver fatto tappa anche a Milano, siamo approdati a Minneapolis, negli Usa”.
La scelta del luogo della mostra ha avuto un particolare significato?
Raffaella Aghemo: “Backspace è stato il frutto dell’incontro di diverse realtà nell’ambito di uno spirito di co-working, ideato e realizzato dal mio socio Nicola Lamorgese e da me, titolari della Done Communication, nell’ottica di uno spirito imprenditoriale che si arricchisse di diverse e molteplici professionalità, così da fornire all’utente finale un servizio a 360 gradi. È stato naturale, quindi, portare una mostra così ricca di significati e alla quale hanno lavorato professionalità diverse ma coese verso un unico obiettivo in un spazio che rappresentasse questo stesso spirito”.
Un volto di donna e un racconto per ogni giorno dell’anno. Non si corre il rischio di autoreferenzialità al femminile?
Raffaella Aghemo: “Indubbiamente come si sente spesso dire “La vanità è donna”, ma nonostante questo, il messaggio di Marzia è proprio nel senso opposto, cioè mostrare la donna, al di là di trucchi e maquillage, come è nella realtà di tutti i giorni, senza trucco, di qualsiasi età e di qualsiasi nazionalità, in un periodo in cui l’apparenza, invece, è forse l’unico totem delle nuove generazioni”.
Stefania Marchetti: “Il rischio c’era , ma l’idea di ritrarre volti il cui sguardo è il punto focale dell’immagine, ha completamente eliminato il rischio, dato che si è prodotta un’immagine della donna come individualità e quindi come forza unica, al di fuori degli schemi dell’apparire che vincolano molte di noi ad uno stereotipo di bellezza non reale”.
Cos’è stato per voi questo progetto e quali i vostri obiettivi nel breve futuro?
Raffaella Aghemo: “Questo progetto ha rappresentato l’inizio, oltre che di grandi amicizie, di una comunione di intenti, che rappresenta un legame più stretto dello spazio e del tempo, e che permetterà di proseguire questo cammino sempre più numerose e forti”.
Stefania Marchetti: “Come prima cosa il piacere di incontrare e confrontarsi con realtà diverse ma con uguali principi culturali, sociali ed emotivi. E poi l’inizio di un percorso verso la creazione di nuove opportunità per parlare delle donne a tutte le istituzioni nazionali, europee e internazionali con eventi di livello, questo è il nostro obiettivo per il quale stiamo lavorando e nel quale crediamo fermamente, sperando quanto prima di poter andare con successo a meta, grazie anche al successo e alla partecipazione di personalità importanti durante la mostra. In questa occasione si sono riconfermate nuove sinergie quali quelli tra l’associazione 365D e la Susan G. Komen che con il Prof. Riccardo Masetti ha sottolineato il grande lavoro svolto nell’anno 2012 e ha incoraggiato e confermato il sostegno per le attività del 2013. Ma ne sono nate anche di nuove come quella tra la FIDAPA BPW ITALY, Federazione Italiana Donne Arti Professioni e Affari, con la quale stiamo organizzando nuove manifestazioni e incontri per continuare a portare avanti il progetto 365D e far nascer nascere nuove idee per progetti di Donne per le Donne”.
C.D.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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