Risalirebbe alla sera del 31 agosto il malore accusato dal fuciliere della Marina italiana Massimiliano Latorre, trattenuto in India insieme al collega Salvatore Girone, per il quale “si è reso necessario il ricovero nel dipartimento di neurologia di un ospedale di New Delhi dove tuttora e’ trattenuto in osservazione”. A renderlo noto e’ il ministero della Difesa, Roberta Pinotti, che è volata immediatamente in India “per accertarsi di persona delle condizioni di salute di Latorre ed essere vicina ai nostri fucilieri di Marina e alle loro famiglie”.
Il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, ha contattato la compagna del fuciliere di Marina, Paola Moschetti, per esprimerle la vicinanza sua e del governo: “Sono vicina a Massimiliano Latorre cui auguro con tutto il cuore di rimettersi al piu’ presto. Seguiamo ogni giorno il caso dei due fucilieri di Marina con l’obiettivo di riportarli in Italia: per il governo e’ una priorita’. E come sempre, il ministero degli Esteri e tutte le sue strutture sono al lavoro per assistere al meglio i due militari e le loro famiglie”. Lo stato di salute di Massimiliano Latorre preoccupa il governo che sta riflettendo su come reagire a questa nuova situazione e intanto sta preparando nuove iniziative per l’internazionalizzazione della vicenda e per aprire “nuovi canali di dialogo con il nuovo governo indiano”, come ha detto oggi a Bruxelles il ministro degli Esteri parlando con i cronisti dopo il suo intervento alla commissione Esteri del Parlamento europeo per presentare le priorità della presidenza do turno italiana dell’Ue.
“La salute di Massimiliano nelle ultime ore non soltanto ci ha molto preoccupati, ma cambia la situazione che li riguarda; stiamo facendo una riflessione su come dobbiamo reagine”. E questo riguarda anche l’altro marò, Salvatore Girone. “Stiamo usando queste ore – ha spiegato Mogherini – per preparare l’internazionalizzazione della gestione della vicenda, che è pronta, ma anche per riaprire canali di dialogo con il nuovo governo indiano”.
Intanto Giulia Latorre, figlia del maro’ colpito da un ictus cerebrale, ha affidato a Facebook il suo sfogo:
“Che bella notizia… Mio padre ha l’ischemia. Purtroppo le belle notizie non ci sono mai, solo notizie del …. E l’Italia li lascia ancora li’ a tal punto di farli ammalare. Bravi, bravi”. E, ancora, si legge nel posti: “Vi preoccupate di portare qui gli immigrati che bucano le ruote perche’ vogliono soldi e non vi preoccupate dei vostri fratelli che combattono per voi, e alcuni perdono la vita. Complimenti Italia, ci state portando alla morte per tante cose!”.
Fratelli d’Italia che ha seguito con particolare impegno la lunga odissea dei due marò trattenuti in India ormai da due anni e mezzo, chiede al governo italiano di lanciare subito un ultimatum a Nato, Onu e Unione Europea per il ritiro immediato delle truppe di pace. Su Facebook, il presidente di FdI, Giorgia Meloni scrive:
«Renzi, Pinotti e Mogherini: basta idiozie. Se il governo vuole riportare davvero i marò in Italia lanci immediatamente l’ultimatum a Nato, Onu e Unione Europea: il ritiro immediato dei contingenti militari italiani da tutte le missioni di pace. La convocazione delle Commissioni riunite Affari esteri e Difesa di Camera e Senato sulle missioni internazionali di mercoledì 3 settembre è la vostra occasione. Perché nessuna Nazione degna di questa nome può accettare di farsi prendere in giro per oltre due anni e sottoporre a questa umiliazione, non solo i due marò, ma tutte le sue Forze Armate. Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale è vicino a Massimiliano Latorre e gli augura una pronta guarigione. Un abbraccio anche alla sua famiglia e un pensiero particolare a sua figlia Giulia, a cui questi governi senza palle stanno negando il diritto di crescere insieme a suo padre».
È quanto scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, Giorgia Meloni.
Queste le tappe salienti della vicenda che vede i due militari del battaglione San Marco trattenuti in India da due anni e mezzo con un contenzioso aperto tra Roma e New Delhi: – 15 febbraio 2012: due pescatori indiani vengono uccisi dagli spari che li centrano a bordo della loro barca al largo delle coste del Kerala. Della loro morte vengono accusati i due maro’ in servizio anti-pirateria sulla petroliera Enrica Lexie, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, fermati il 19. Ne nasce uno scontro con l’Italia sulla giurisdizione del caso – 18 gennaio 2013: la Corte Suprema indiana stabilisce che il governo del Kerala non ha giurisdizione sul caso che affida a un tribunale speciale da costituire a New Delhi. – 21 marzo 2013: il governo italiano annuncia che i due maro’ rientreranno in India al termine di una licenza concessa per permettergli di votare, dopo le fortissime pressioni di New Delhi seguite a un precedente annuncio che non sarebbero tornati. In cambio e’ stata ottenuta da New Delhi assicurazione scritta sul trattamento sulla tutela dei diritti dei due militari e sul fatto che e’ esclusa la pena di morte. Il dietrofront portera’ alle dimissioni per protesta del ministro degli Esteri, Giulio Terzi. – 25 marzo 2013: a New Delhi viene costituito il tribunale “ad hoc” per giudicare i due militari. Latorre lancia un accorato appello ai politici italiani: “Unite le forze e risolvete questa tragedia”. – 28 marzo 2014: la Corte Suprema indiana accoglie il ricorso presentato dai due fucilieri italiano contro il coinvolgimento nel caso della Nia, la polizia antiterrorismo, dopo che e’ stato escluso il ricorso alla legge antipirateria.
I giudici sospendono il processo a carico dei maro’ presso il tribunale speciale. Nel frattempo l’Italia punta a internazionalizzare il caso e sollecita un arbitrato sulla giurisdizione, invocando anche l’immunita’ funzionale di cui godevano i due militari – 31 luglio 2014: l’udienza davanti al tribunale speciale di New Delhi e’ aggiornata al 14 ottobre.
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