La polizia ha sgominato a Milano una banda di latinos coinvolti nel traffico di droga. Utilizzavano cani come corrieri, poi li uccidevano per recuperare il “bottino”.
Trafficavano enormi quantitativi di cocaina imbottendo di ovuli cani di grossa taglia. Praticavano operazioni chirurgiche per riempire gli animali e poi li squartavano per estrarla.
Un vero e proprio massacro quello messo in piedi da una banda di trafficanti, quasi tutti di origine sudamericana, arrestati oggi dalla polizia di Stato. Una maxi-operazione che ha portato all’esecuzione di 75 ordinanze di custodia cautelare con accuse di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la persona e il patrimonio, detenzione di armi e traffico di droga.
Sono raccapriccianti i particolari della vicenda. È stato accertato come i cani di grossa taglia, utilizzati per il traffico di cocaina, venissero sottoposti ad operazioni chirurgiche, attraverso le quali i loro intestini venivano riempiti di ovuli. Poi, venivano uccisi e squartati per recuperare la droga. Prima di inserire gli ovuli nelle viscere, questi venivano avvolti nel cellophane e in uno scotch di vinile nero per renderli ancora più resistenti alla penetrazione dei raggi X.
Circa una settantina le persone coinvolte e arrestate, di cui 57 i maggiorenni e 18 i minorenni. Uno dei componenti delle cosiddette “pandillas”, o gang, è stato rintracciato in Spagna, vicino Barcellona e, a suo carico, è stato emesso un mandato di arresto europeo. Oltre agli arresti, sono state eseguite perquisizioni a Milano, Bergamo, Brescia, Lodi, Pavia, Varese, Piacenza, Novara e Roma, e denunciati a piede libero 112 individui, 98 maggiorenni e 14 minorenni.
San Bernardo, Gran Danese, Dog de Bordeaux, Mastino napoletano e Labrador, queste le razze dei cani preferite dai malviventi. Circa una cinquantina i casi emersi dalle intercettazioni e solo in uno di questi il cane sarebbe sopravvissuto. Infatti, il “mattatoio” è stato scardinato proprio grazie alle rivelazioni della donna di un trafficante. A Pisa, nell’aprile del 2012, le forze dell’ordine intervennero in un litigio tra sudamericani, nato per un malore che aveva colpito il loro cane. In quel contesto, la donna raccontò agli agenti che della droga era stata nascosta nel ventre dell’animale, che venne poi portato d’urgenza del veterinario e operato. Da quell’episodio, gli investigatori sono stati in grado di venire a capo dell’intera vicenda.
Le intercettazioni telefoniche e ambientali eseguite dagli investigatori del commissariato di Milano Mecenate, hanno portato alla luce la realtà su alcune delle “pandillas” presenti nel milanese. Molte di queste secondo gli inquirenti, sarebbero organizzate come delle vere e proprie associazioni a delinquere di stampo mafioso, con tanto di gerarchia, alle quali si accede solo dopo un’iniziazione.
I.V.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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