Il governo precetta i ferrovieri per poi ripensarci e fare un repentino dietrofront. Ma la decisione come il ripensamento ha mandato in tilt la Cgil che, rabbiosa, attraverso il segretario generale Susanna Camusso aveva parlato di “un’entrata a gamba tesa” che non preannunciava nulla di buono per il futuro. I rapporti tra la maggiore organizzazione sindacale italiana che domani sosterrà insieme alla Uil lo sciopero generale contro l’adozione del Jobs act, ed il premier Matteo Renzi continuano dunque a mantenersi burrascosi. E questo nuovo capitolo di un dialogo mai decollato rischia di complicare ancora di più i rapporti governo parti sociali ma anche e soprattutto i rapporti tra le stesse confederazioni sindacali, divise sul ricorso al blocco totale delle attività come chiesto dalla Cgil per la giornata di domani. Ma intanto il presidente del Consiglio fa sapere che per il momento sceglie la strada del dialogo
“C’è profondo rispetto per i sindacati, non la pensiamo come loro, cambieremo il Paese anche per loro ma garantiamo la massima collaborazione istituzionale e mi auguro che si risolvano in poche ore le polemiche tra Lupi e Camusso“, aveva spiegato Renzi in conferenza stampa ad Ankara anticipando quello che dopo qualche ora avrebbe fatto ill ministro Lupi
“Abbiamo appreso dai tg della precettazione” dei lavoratori del comparto ferroviario aveva spiegato la Camusso subito dopo aver saputo delle decisioni del ministro delle infrastrutture. “Si tratta di atti unilaterali che alzano i toni” accusava il segretario Cgil, Susanna Camusso, sottolineando che “quando si parla di responsabilità qualcuno dovrebbe ragionare sui suoi comportamenti”. Non meno arrabbiata della Cgil la Uil.
“Abbiamo avuto notizia della precettazione dei ferrovieri a mezzo stampa ieri; attualmente non abbiamo ricevuto alcuna convocazione o comunicazione formale da parte del ministro dei trasporti”. E’ quanto si legge in una nota del segretario Uilt, Claudio Tarlazzi, secondo il quale “la formalizzazione della precettazione costituirebbe un modo inconsueto e senza precedenti di limitare il diritto allo sciopero dei cittadini costituzionalmente garantito e nell’ambito di uno sciopero generale”.
La Cisl da parte sua nel prendere le distanze dalle altre due confederazioni contrattacca.
“Il Paese ha bisogno di fabbriche aperte, non occupate e la Cisl non si sente affatto isolata”. Lo ha detto Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl, a margine di un convegno a Monfalcone, commentando lo sciopero generale di domani di Cgil e Uil. “Un sindacato che ha quattro milioni di iscritti – ha aggiunto Furlan – non può sentirsi isolato”. Ma intanto Cgil e Uil minacciano di alzare il livello dello scontro. La precettazione “mette in discussione una delle massime espressioni della democrazia” in Italia. “E’ nostra intenzione investire dell’accaduto le massime cariche dello Stato” hanno dichiarano Susanna Camusso e Carmelo Barbagallo, segretari Cgil e Uil: ” perchè siamo di fronte a una inequivocabile lesione del diritto di sciopero sancito dalla Costituzione”.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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