Convince ancora il pubblico il 65° Festival di Sanremo targato Carlo Conti. Nella seconda serata, la trasmissione ha ottenuto uno share del 41,68%. Il confronto con la penultima edizione, presentata da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, fa registrare una differenza di quasi sette punti percentuali e mezzo.
La serata si è aperta con le esibizioni delle prime quattro “Nuove Proposte”: passano il turno i Kutso ed Enrico Nigiotti, che rivedremo in semifinale venerdì; eliminati invece il giovanissimo Kaligola e Chanty.
Tra i dieci “Big” in concorso stasera, la prima votazione (non vincolante) ha messo a rischio di eliminazione Bianca Atzei, il duo comico Biggio-Mandelli, il rapper Moreno e Anna Tatangelo. Promossi invece Lorenzo Fragola, Irene Grandi, Marco Masini, Raf, Nina Zilli e l’applauditissimo trio pop-lirico Il Volo.
Azzeccatissimi gli ospiti della serata: Biagio Antonacci ha emozionato il pubblico con una sentita cover di Pino Daniele, Charlize Theron ha incantato tutti con la sua sola presenza, ma il picco di ascolti (oltre il 53% di share) si è raggiunto durante l’esibizione di Conchita Wurst.
“Non importa da dove vieni o come ti mostri, conta chi sei e io sono questo”. La drag queen austriaca, a Sanremo per presentare l’ultimo singolo Heroes, ha parlato della sua barba (“Senza non sarei stata la stessa”) e del ritratto di sua madre che porta tatuato sulle spalle. Non è mancato uno scambio di battute con Emma Marrone, che all’Eurovision Song Contest 2014, vinto da Wurst, era arrivata penultima.
Il Festival ha celebrato i cinquant’anni dall’uscita di “Io che non vivo (senza te)” di Pino Donaggio, premiando il suo autore con una targa speciale.
Rocío Muñoz Morales ha reso omaggio a Mango ballando un passo a due con Fabrizio Mainini sulle note di “Lei verrà”, commuovendosi anche nel finale.
Pensieri toccanti sono stati espressi anche per Virna Lisi e per le vittime del naufragio di quattro gommoni nel Canale di Sicilia.
Dopo le polemiche scatenate da Alessandro Siani, stavolta è toccato ad Angelo Pintus attirarsi gli strali dei critici. Il comico ligure si è prodotto in un monologo confusionario, tra imitazioni scontate, cliché e tanto imbarazzo, che nemmeno il presentatore è riuscito a ripescare. Nel silenzio gelido e surreale del pubblico, Pintus è riuscito a far risultare confuso perfino il ricordo delle vittime dell’attentato alla redazione di Charlie Hebdo.
In chiusura di puntata, Rocco Tanica ha provato a vendicare la categoria comica con il suo intervento stralunato e pungente dalla sala stampa.
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