Il segretario del Carroccio, Matteo Salvini
E’ da un po’ che Matteo Salvini impazza su tv e radio. Mediamente una presenza e un pezzettino ogni giorno. Conti alla mano, 73 in 60 giorni (dal 1 gennaio al 28 febbraio 2015), ovvero 24 ore davanti alle telecamere. Sempre nel periodo monitorato.
Neanche i suoi rivali Grillo e Berlusconi riescono a tenergli il passo. Perplessità e commenti (ironici e sarcastici) del mondo della politica a parte, il leader leghista a volte batte il ferro sugli stessi argomenti, altre in estemporanea dice cose scioccanti.
Come oggi, ad esempio, quando a Radio Padania ha lanciato la manifestazione della Lega ‘Chiedo asilo’ che si terrà l’11 e il 12 aprile “in più di 1000 piazze italiane”. L’evento prevede l’allestimento di vari gazebo “in più di 1000 piazze italiane” per firmare il modulo per la richiesta di asilo politico. L’invito non è rivolto però ai profughi o ai migranti, bensì agli italiani stanchi di essere “discriminati” rispetto agli immigrati, sostiene la Lega Nord.
Il Carroccio propone provocatoriamente agli italiani di rinunciare alla cittadinanza italiana, per poi chiedere asilo politico allo stesso Stato italiano. “Il governo Renzi ci discrimina e quindi rinuncio alla cittadinanza italiana“, si legge nel modulo pubblicato sul sito web della manifestazione chiedoasilo.org. Quindi di seguito, nello stesso modulo, si legge: “Pertanto, richiedo allo Stato italiano l’asilo politico e lo status di rifugiato”. I cittadini italiani, dunque, nelle intenzioni della Lega Nord, dovrebbero chiedere protezione a quello stesso Stato che li perseguiterebbe. In calce al modulo compaiono i simboli della Lega Nord e della lista per il sud “Noi con Salvini”.
“La rivolta della gente perbene”: così Salvini ha definito in radio ‘Chiedo asilo’, che ha invitato gli ascoltatori a scaricare dal sito della manifestazione il modulo “per chiedere asilo politico e rinunciare alla cittadinanza italiana, visto che – ha detto – il governo Renzi ci discrimina”.
Per oggi non è tutto, però. Perché a ‘Mattino 5’ è intervenuto sulla questione dei campi nomadi: “Cosa farei io al posto di Alfano e Renzi? Con un preavviso di sfratto di sei mesi, raderei al suolo i campi Rom”. “Do un preavviso di sfratto di sei mesi – ha insistito il segretario federale della Lega Nord – e preannuncio la ruspa. Nel frattempo i Rom, come tutti gli altri cittadini, si organizzano: comprano o affittano casa”. “Poi io spiano e rado al suolo i campi Rom”, ha proseguito, che “in Europa non esistono. I rom devono avere gli stessi diritti e doveri degli altri cittadini italiani”.
E su questo non ci piove, se è vero che le parole del leader del Carroccio hanno scatenato una pioggia di commenti favorevoli sul suo profilo Facebook.
Pronta la replica del presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini. “Questo verbo ‘radere’ lo trovo abbastanza inquietante. Ritengo che i campi rom non debbano essere mantenuti, però ci devono essere soluzioni abitative alternative”. “Siamo d’accordo sul fatto che non ci devono essere campi”, ha aggiunto la Boldrini dopo l’incontro con i rappresentanti della associazione 21 luglio, in occasione della giornata internazionale dei rom e sinti, ma “questo non vuole dire annientare chi vi abita, ma fare seguire una politica abitativa come per tutti gli altri, tanto più che una buona fetta dei rom sono cittadini italiani. Non vedo perché ci debba essere una discriminazione”.
Più tardi, nel corso di una conferenza stampa in via Bellerio sulle prossime regionali, Salvini replica a sua volta alle critiche ricevute: “È inquietante che la Boldrini sia presidente della Camera”. E osserva che la sua posizione è nota da tempo: “Chiedo diritti e doveri uguali per tutti”.
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