Expo al via, prime proteste. Stasera Bocelli a piazza Duomo

Nove milioni di italiani, 190 mila solo questo fine settimana, visiteranno l’Expo di Milano, che aprirà i battenti domani mattina. Stasera cerimonia di inaugurazione in piazza Duomo, con il concerto di Andrea Bocelli.

A calcolare il totale è Federalberghi, in un’indagine statistica. Di questi, 190 mila accorreranno a Milano per il fine settimana d’apertura dell’Esposizione universale, che coincide con il ponte del Primo maggio.

Per i prossimi sei mesi – l’Expo chiuderà i battenti il 31 ottobre – tutti i riflettori del mondo saranno puntati sulla città, che dovrà dimostrare di saper accogliere un numero di turisti senza precedenti.

Per evitare disagi oltre il dovuto, le autorità cittadine e il commissario Giuseppe Sala hanno ripetuto la raccomandazione di usare il più possibile i mezzi pubblici. Per l’occasione, l’ATM ha potenziato l’offerta: bus e tram circoleranno 24 ore al giorno, sette giorni a settimana, per tutta la durata dell’evento.

Per ora, però, nessun piano d’emergenza è riuscito ad evitare lunghe file già all’ora dell’apertura dell’Expo Gate, la struttura allestita di fronte al Castello Sforzesco per fare da biglietteria, punto d’accoglienza e ufficio informazioni.

I visitatori in coda hanno assistito a uno spettacolo fuori programma: poco prima della partenza del corteo di protesta promosso da studenti e antagonisti, due manifestanti si sono arrampicati sulla struttura dell’Expo Gate e hanno srotolato uno striscione con lo slogan “Grande evento uguale grande bufala. No Expo: un altro mondo è possibile”.

I manifestanti hanno imbrattato vetrine di banche e negozi con estintori caricati a vernice, nascondendosi agli obiettivi dei fotografi con candelotti fumogeni, ma il corteo non è praticamente mai degenerato in violenza.

Unica eccezione di un certo rilievo in via Majno, dove alcuni manifestanti a viso coperto hanno lanciato pietre contro la sede dell’agenzia di risorse umane Manpower, appaltatrice di gran parte dei posti di lavoro all’Expo, alla quale imputavano di aver diffuso un rapporto sulle offerte di lavoro rifiutate dai candidati.

Le forze dell’ordine hanno caricato gli autori della sortita, che poi si sono confrontati animatamente anche con i rappresentanti dei collettivi studenteschi, organizzatori del corteo, si è registrato qualche spintone e qualche ceffone, ma il corteo è ripartito senza altri incidenti, per concludersi come previsto di fronte alla sede della Regione in via Melchiorre Gioia.

Supera la prima prova, insomma, l’apparato di sicurezza predisposto dal ministero dell’Interno. A Milano sono in servizio circa quattromila agenti, di cui seicento impegnati a sorvegliare gli obiettivi sensibili.

I servizi segreti hanno redatto una lista di circa mille “facce note” sospettate di voler compiere gesti dimostrativi contro monumenti, banche e altri luoghi simbolo delle istituzioni politiche e finanziarie.

“Saremo severissimi”, ha detto il ministro Angelino Alfano in un’intervista a Rtl, “e durissimi nel fare rispettare il diritto di manifestare, ma anche nel fare rispettare il diritto di tutti gli altri di godersi questa grande opportunità per l’Italia”.

Soddisfatto anche il presidente della Lombardia ed ex ministro dell’Interno Roberto Maroni, che ha lodato le forze dell’ordine per gli interventi dei giorni scorsi contro manifestanti trovati in possesso di molotov, armi contundenti e maschere antilacrimogeni.

“Come si vede stiamo intervenendo sul versante sicurezza con la massima serietà”, ha commentato il ministro delle Politiche agricole e alimentari Maurizio Martina, titolare della delega governativa su Expo. “Ma l’appello che continuo a rilanciare è che Expo è una festa dei popoli, che consente alle persone di incontrarsi, anche nella pluralità di opinioni e pensieri. Non c’è alcun bisogno di rovinarla con atteggiamenti sbagliati”.

Filippo M. Ragusa