Da Milano a Venezia, dall’Expo alla Biennale, la 56° Esposizione Internazionale d’arte sarà inaugurata un mese prima per collegarsi all’evento dell’Expo. Tra i Giardini e l’Arsenale sabato 9 maggio Biennale arte 2015 apre al pubblico i suoi storici padiglioni con allestimenti ideati da 89 diverse Nazioni tra cui 5, come Mongolia o Repubblica del Mozambico, sono presenti per la prima volta. Dunque niente di interessante per i Black Bloc, soprattutto perché questa edizione della mostra dedica ampio spazio agli artisti emergenti. Su 136 partecipanti infatti, 88 sono presenti per la prima volta e provengono da paesi in via di sviluppo, che presenteranno opere originali commissionate appositamente per la Biennale.
Questa 56° edizione dal titolo “All the Word’s Futures” (Tutti i futuri del mondo), trae la sua ispirazione da una precedente esposizione risalente al 1974. In quell’occasione si volle compiere un gesto di solidarietà verso il Cile, paese sconvolto dal colpo di stato operato da Pinochet, dedicando ampio spazio alle produzioni cilene in ogni ambito artistico: dalle arti visive, al cinema, musica, teatro e danza. Allo stesso modo allargando il panorama il presidente della Biennale arte 2015, Paolo Baratta, spiega che questa edizione intende indagare in che modo le profonde lacerazioni che attraversano il mondo e la grave crisi economica che lo sta affliggendo influenzano e “sollecitano le sensibilità, le energie vitali ed espressive degli artisti, i loro desideri, i moti dell’animo”.
In questo senso Okwui Enwenzor, critico d’arte nigeriano, è parsa la persona più adatta per ricoprire l’incarico di curatore della mostra proprio per la sua sensibilità a questi temi. I padiglioni allestiti per All The Word’s Futures, dice Enwenzor, rappresenteranno un percorso attraverso il quale riflettere sull’attuale stato delle cose e sull’apparenza delle cose mostrando in che modo gli artisti riescono a dare un senso agli sconvolgimenti di quest’epoca. E per dare ancor più spazio al tema e ad ogni sua forma di espressione la Biennale ha predisposto uno spazio attivo nel Padiglione Centrale dei Giardini, l’Arena, in cui si svolgerà una continua programmazione dal vivo, comprendente allestimenti di teatro, musica e danza, ma anche letteratura e poesia.
Insomma una mostra che si muove nel tempo e nello spazio occupando diversi siti di una città già in se stessa spettacolare. Dal 9 maggio al 22 novembre quindi la 56° Esposizione Internazionale d’Arte continuerà ad offrire ai suoi visitatori spunti sempre nuovi e a quanto pare per percorrere tutti i suoi allestimenti non basterà una sola settimana.
Dopo 120 anni dalla sua prima esposizione la Biennale di Venezia continua ad offrire una prospettiva dell’uomo e della sua storia mescolando suggestioni contemporanee provenienti da ogni campo dell’arte ad una ambientazione carica di significativi richiami al passato.
Vania Amitrano
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