Questa volta e’ toccato al film di Nanni Moretti: dieci minuti ininterrotti di applausi scroscianti, da parte di un pubblico entusiasta che ha alternato risate a momenti di commozione durante la proiezione di ‘Mia Madre’, un film in bilico tra commedia e tragedia, pur rappresentando un tema forte come il lutto.
Un’accoglienza affettuosa che ha commosso fino alle lacrime il regista sette volte presente al festival di Cannes, da ‘Ecce bombo’ alla ‘Stanza del figlio’ nel 2001, cha ricevuto il premio per la regia per ‘Caro diario’ e la Palma d’oro per La stanza del figlio. Dopo il racconto dei racconti di Matteo Garrone è il secondo firm italiano in concorso prima di ‘Youth – La giovinezza’ di Paolo Sorrentino.
Quasi un’autobiografia con la storia della morte di una madre assistita da una figlia, regista distratta, Margherita Buy, e dal figlio, un ingegnere che entra in crisi per la malattia della mamma interprepato dallo stesso Moretti.
‘Sono molto contento che ci siano tre film italiani in concorso – ha proseguito Moretti in conferenza stampa circondato dai suoi attori Margherita Buy, John Turturro, Giulia Lazzarini e Beatrice Mancini – ma la mia impressione è che sia ancora il risultato di iniziative individuali di registi e produttori. Attorno al cinema il clima in Italia è sempre molto distratto’.
Dunque, anche Moretti dopo Garrone convince pubblico e stampa sul palco di Cannes. Ora la tripletta italiana sara’ completata da ‘Youth’ di Paolo Sorrentino. “Sono molto contento che ci siano tre film italiani in competizione e altri titoli nostrani in varie sezioni del festival – dice Moretti – Ma la mia impressione è che questo sia ancora il risultato di iniziative individuali di registi e produttori mentre il clima in Italia intorno al cinema, sia come fenomeno industriale che artistico, è sempre molto distratto”.
“Non saprei dire – ha detto ancora Moretti – se il pubblico e la stampa straniera vede in modo diverso il mio cinema rispetto agli italiani. Quel che è certo è che fuori dall’Italia si vedono i miei film per quello che sono, senza interferenze. Da noi si finisce per vedere il film pensando al personaggio pubblico Nanni Moretti, alle sue idee politiche, al perché rilascia poche interviste, al tasso di freddezza o calore con cui parlo con i giornalisti. Fuori dall’Italia non è così”. E il responso fuori dall’Italia è molto buono: c’è chi loda la regia, chi apprezza la scelta di uscire dai suoi schemi abituali e di affrontare un tema molto personale rispetto ad argomenti più politici o sociali, chi lo candida alla Palma d’oro. Staremo a vedere.
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