E’ una storia a lieto fine quella del bambino nascosto nella valigia per ricongiungersi col papà: le autorità spagnole gli hanno concesso un permesso di soggiorno temporaneo di un anno.
La storia di Adou Ouattara, di nazionalità ivoriana, sale alla ribalta delle cronache giovedì 7 maggio, quando alla frontiera di Ceuta si presenta una giovane marocchina che porta con sé una valigia che insospettisce la polizia di frontiera. La ragazza cerca di fuggire quando i raggi X evidenziano il contenuto ‘umano’ del bagaglio: un bambino di 8 anni, che si scopre poi parlare francese. La ragazza marocchina ammette di aver ricevuto soldi per esportare clandestinamente la preziosissima merce, mentre un signore ivoriano con passaporto e permesso di soggiorno in regola si fa avanti per ‘rivendicare’ la paternità di quel bambino al quale voleva ricongiungersi.
Oggi dunque le autorità spagnole hanno concesso al piccolo Adou di godersi il suo papà per i prossimi 365 giorni. L’agenzia Efe riferisce che il permesso temporaneo individuale è stato concesso “per circostanze straordinarie” dal Segretariato di stato all’immigrazione.
Nei giorni scorsi il piccolo è riuscito anche a riabbracciare la madre, Lucie Ouattara, arrivata in nave da Algeciras per riprenderselo. Anche perché nel frattempo il papà Ali è finito in prigione dopo che i poliziotti spagnoli lo avevano individuato come il destinatario ultimo di quella “consegna eccezionale” tentata – su compenso – da una giovane marocchina di 19 anni.
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