Samantha Cristoforetti è tornata sulla Terra.
La navicella Soyuz con la prima italiana nello spazio è atterrata nella steppa kazaka alle 15.44, in perfetto orario e senza alcun inconveniente tecnico.
Assieme all’astronauta di Trento sono tornati sul nostro pianeta i suoi due compagni di equipaggio, il russo Anton Schkaplerov e lo statunitense Terry Virts.
Dopo duecento giorni, dunque, si conclude la missione Futura, la seconda spedizione di lunga durata organizzata con la partecipazione dell’ASI (Agenzia spaziale italiana) e quarantaduesima in totale a portare un equipaggio a bordo della Stazione spaziale internazionale.
L’incidente al cargo telecomandato Progress, lo scorso 29 aprile, aveva imposto una riorganizzazione del calendario dei voli che ha costretto i tre astronauti a prolungare la permanenza in orbita di circa un mese.
Le operazioni di distacco e rientro in atmosfera della navetta Soyuz, invece, si sono svolte in modo impeccabile, a eccezione di trascurabili disturbi nelle comunicazioni con la Terra.
A bordo della Stazione spaziale sono rimasti altri tre astronauti partiti a marzo scorso: l’americano Scott Kelly e i russi Mikhail Kornijenko e Gennady Padalka. Kelly e Kornijenko saranno i primi uomini a passare un anno nello spazio, mentre Padalka, un veterano della Mir alla quinta missione in orbita, tornerà sulla Terra a settembre, quando avrà battuto il primato assoluto di tempo passato fuori dall’atmosfera.
Samantha Cristoforetti ha battuto invece il record di permanenza di un italiano nello spazio: prima di lei lo deteneva Paolo Nespoli, che in due missioni fra il 2007 e il 2010/2011 aveva accumulato 174 giorni fuori dall’atmosfera. La sua missione, inoltre, è la più lunga mai compiuta da una donna e da un cittadino europeo.
All’uscita dalla capsula, i tre astronauti sono apparsi sorridenti e in ottima forma fisica, per quanto possibile dopo quasi sette mesi passati in assenza di gravità.
Gli astronauti sono stati estratti dalla capsula e sottoposti ai test medici di rito, in una tenda-infermeria allestita per l’occasione. Finiti gli accertamenti, si trasferiranno in elicottero a Karaganda, dove si terrà la cerimonia di bentornato; poi, per la prima volta in duecento giorni, saranno liberi prendere ognuno la propria strada.
Filippo M. Ragusa
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy