“Oggi e’ un altro passo avanti verso quella Roma del terzo millennio che tanto vogliamo”. Cosi’ il sindaco di Roma, Ignazio Marino, che insieme all’assessore al Commercio, Marta Leonori, e all’assessore ai Lavori pubblici, Maurizio Pucci, ha fatto una passeggiata sui Fori Imperiali nella giornata che vede la “rivoluzione” sui camion bar che da oggi vengono spostati dal centro storico. “Abbiamo chiuso questa strada al traffico privato (Solo nel tratto tra largo Corrado Ricci fino al Colosseo: non piu’ di 500 metri, ndr) e oggi abbiamo eliminato i camion bar. Questo non significa che siamo contro il commercio o la produttivita’ dell’economia della citta’ – ha continuato il primo cittadino – vogliamo solo il decoro che la storia millenaria di questo luogo ci impone e ci richiama”. “Sono anche molto felice che quest’anno il 21 aprile – ha concluso Marino – grazie alla grandissima collaborazione del ministro Franceschini, abbiamo di fatto scritto il decreto attuativo della legge Baccelli del 14 luglio 1877. Ovvero dal 1877, quando e’ stato definito che questa e’ l’area archeologica piu’ importante del pianeta e deve essere gestita e valorizzata con visione unitaria da parte dello Stato e del Comune, oggi questo e’ fatto grazie a questo consorzio realizzato”. Insomma, nella Roma del terzo millennio mancano i servizi essenziali, manca la pulizia – le strade sono indecenti oltre che maleodoranti: anche questo fa parte del decoro, ma il signor Marino da lungimirante guarda sempre oltre l’ostacolo – manca la sicurezza personale e quella di chi e’ costretto tutti i giorni a muoversi nelle strade congestionate e piene di buche. Ma, finalmente, come sostiene in Pd romano nelle persone di Fabrizio Panecaldo e Giulia Tempesta, rispettivamente capogruppo e vixcapogruppo, in appoggio delsindaco, “abbiamo realizzato il sogno impossibile: era stato annunciato al Tavolo interistituzionale a maggio dell’anno scorso, e da questa mattina si realizza magicamente, o meglio, grazie alla determinazione dell’amministrazione Marino di restituire al cuore della città il suo vero volto”.
L’anfiteatro Flavio, i Fori Imperiali, il Tridente sono stati sgombrati questa mattina da camion bar e bancarelle. Il provvedimento era stato annunciato da Marino alla fine di giugno, poi c’era stata la prudenza del prefetto Gabrielli a non confermare la data del 10 luglio, vista la richiesta di sospensiva presentata da alcuni operatori che chiedevano di fermare la delibera comunale. Poi, a chiudere la partita, il Tar del Lazio che ha dato ragione al Comune di Roma. Lo spostamento dai “luoghi storici” della città potrà, dunque, prendere avvio perché non si tratta di una “cessazione dell’attività, ma di una mera ricollocazione”. Per il tribunale “non sussistono i presupposti di estrema gravità e urgenza” e sulla richiesta si esprimerà in camera di consiglio il 29 luglio.
La protesta dei proprietari di camion bar sta montando: nessuno di loro e’ ancora andato ad occupare le aree di parcheggio loro destinate (lungotevere Testaccio, lungotevere Maresciallo Diaz e Piramide Cestia); al momento sono allocati nei pressi di lungotevere dei Cerchi, ai piedi del Campidoglio. “Tutti i problemi della città erano 10 camion bar? – commenta uno di loro – Io me ne vado, ma non si risolvono così i problemi di Roma, lasciando centinaia di famiglie in mezzo alla strada”. La questione, spiegano altri, “non è che nelle nuove zone non ci sono turisti. Non c’è proprio passaggio, è economicamente morto. Sul lungotevere possiamo andare a pescare”. Dal 1980 questa è “la prima volta” che i camion bar manifestano in piazza, spiega un altro gestore. “Questo sindaco rappresenta solo alcune categorie- ha aggiunto- e la nostra l’ha presa come una crociata, siamo 50 operatori con una licenza sola. Se andiamo al lungotevere è per buttarci sotto. Noi siamo nati per il centro storico, ho una licenza del 1953 di mio padre rilasciata dal Comune di Roma. Dall’oggi al domani siamo tutti sul lastrico”.
“Gli operatori che sono qui sono tutte famiglie con una sola licenza, che si sostengono con questo lavoro. Hanno tutte il camionicino nuovo, come li ha obbligati a fare l’amministrazione poco tempo fa”, dichiara Alfiero Tredicine, presidente di Apre Confesercenti. “Chiediamo di riaprire il tavolo del decoro e ripensare le postazioni d’imperio dell’amministrazione, che vengano ascoltati i lavoratori- ha aggiunto- Le nostre proposte sono ridimensionare del 50% i posteggi e l’altro 50% rilocalizzarli senza dare fastidio ai monumenti. La legge di Franceschini dice che gli operatori possono essere spostati se limitano la visibilità, ma la questione è commerciale, vogliono consegnare la zona alle multinazionali, basti pensare al centro servizi che vogliono fare al Colosseo”. Per Tredicine “o si riapre il tavolo o inizierà una battaglia dura. Oggi stiamo qui, lunedì torniamo per altro sit in”. Se non ci sarà risposta e “si dimostreranno sordi, entreremo in Consiglio. L’aula Giulio Cesare è dei cittadini e andremo li a dire la nostra”.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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