Altro schiaffo per l’Italia: “Il tribunale di Amburgo non ha la giurisdizione di perseguire i crimini”. Nuova Delhi, dunque, si oppone all’arbitrato internazionale e il 10 agosto, giorno fissato per discutere le richieste avanzate dall’Italia, sulla vicenda dei marò si rischia un nuovo scontro.
Ma “L’Italia farà valere con determinazione le sue ragioni nell’intento di addivenire ad una soluzione positiva della vicenda dei due fucilieri Latorre e Girone”. Lo si apprende da fonti della Farnesina interpellate in merito alle dichiarazioni del pm indiano secondo cui l’India si opporrà alle richieste dell’Italia davanti al tribunale di Amburgo. Secondo quanto si è appreso oggi dalla stampa a Delhi, l’India ha anticipato elementi della propria linea difensiva davanti al Tribunale Internazionale del Diritto del Mare di Amburgo (Itlos), sollevando eccezioni di giurisdizione e di merito. La procedura arbitrale avviata dall’Italia il 26 giugno scorso ai sensi della Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare, si afferma alla Farnesina, è vincolante per l’India, che ha già comunicato la nomina del proprio arbitro nei termini e nei tempi previsti. Parimenti obbligatoria e vincolante per l’India è la fase delle tre richieste avanzate dall’Italia il 21 luglio scorso di misure davanti a Itlos per consentire, fino alla conclusione del procedimento arbitrale, al fuciliere di marina Latorre di restare in Italia e al fuciliere di Marina Girone di farvi rientro, nonché per sospendere le procedure della giurisdizione a loro carico in India. Tali richieste verranno discusse, come deciso dal presidente del Tribunale di Amburgo, il 10 e 11 agosto prossimi. Resta inteso che davanti al Tribunale arbitrale e all’Itlos le parti si confronteranno nel merito, come in un qualsiasi processo: l’Italia, assicurano perciò le fonti del ministero, farà valere con determinazione le sue ragioni nell’intento di addivenire ad una soluzione positiva della vicenda dei due fucilieri Latorre e Girone.
La determinazione assicurata da fonti della Farnesina è pienamente condivisa dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che parlando questa mattina alla Conferenza degli ambasciatori italiani nel mondo, ha ribadito che “l‘Italia si batterà perché Massimilano Latorre resti in Italia e Salvatore Girone possa farvi rientro”.
Sul caso marò è intervenuto questa mattina anche il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni che dal canto suo ha detto: “Confermo l’impegno del governo per difendere le loro ragioni nelle sedi internazionali che abbiamo deciso di attivare”.
L’India si opporrà il prossimo 10 agosto davanti al Tribunale internazionale del diritto del mare (Itlos) alle richieste di “adozione di misure cautelari” presentate dall’Italia nella vicenda dei due Fucilieri di Marina coinvolti nell’incidente in cui morirono due pescatori indiani il 15 febbraio 2012. Lo ha sostenuto in dichiarazioni al quotidiano The Hindu l’ ‘Additional Solicitor General’ P.S. Narshima che difenderà gli interessi indiani nell’udienza di Amburgo.
“Davanti all’Itlos – ha spiegato il magistrato – noi sottolineeremo che solo l’India ha la giurisdizione per processare i reati commessi nel Paese e che il Tribunale non puo’ interferire in questo”. “L’India – ha aggiunto – sosterrà anche che l’Italia non ha esaurito tutte le procedure locali a disposizione, un requisito necessario prima di presentare istanze all’Itlos. Infine l’India obietterà che non vi sono circostanze stringenti tali da richiedere qualsiasi adozione di misure provvisorie” nel caso che coinvolge Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.
“L’India – ha concluso – si presenterà nell’udienza dell’Itlos che può solo prendere in considerazione misure provvisorie per una questione che riguarda la giurisdizione sul caso e che è in attesa di essere esaminata dalla Corte permanente di arbitrato (Cpa) dell’Aja in base alla sezione 7 della Convenzione” delle Nazioni Unite sul diritto del mare (Unclos). Secondo The Hindu, l’India sta cercando di avvalersi per sostenere le sue argomentazioni davanti al Cpa di un esperto in arbitrati internazionali di Ginevra. Si deve ricordare che l’istanza presentata dall’Italia all’Itlos contiene due richieste: la prima è che l’India “si astenga dal prendere o eseguire ogni misura giudiziaria o amministrativa” contro i due Fucilieri di Marina e “dall’esercitare ogni forma di giurisdizione” a proposito dell’incidente. La seconda è che “l’India prenda ogni misura necessaria ad assicurare che le restrizioni sulla libertà, sicurezza o movimento dei Fucilieri siano immediatamente rimosse in modo da permettere al sergente Girone di viaggiare e rimanere in Italia e al sergente Latorre di rimanere in Italia” per tutta la durata del procedimento alla Corte di Arbitrato dell’Aja sul ricorso italiano riguardante la giurisdizione sul caso.
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