Suicidi Marche: la gente urla “E’ omicidio di Stato”

Civitanova Marche. La chiesa di San Pietro e Paolo ha accolto le tre vittime morte suicide ieri mattina per accompagnarle con rito officiato dal parroco don Antonio  e dal presidente della Conferenza episcopale marchigiana, Luigi Conti, nella conclusione della vita terrena. Le grida di dolore di parenti e amici sono state accompagnate da quelle di chi, per manifestare il proprio sdegno in segno di  condanna delle istituzioni, ha gridato: “”Questo è’ un omicidio di Stato, della politica”. E poi:  “ladri”, vergogna”.  La folla ha urlato tutto il suo disappunto  per questa tragedia scatenata da enormi difficoltà economiche e forse anche da una cartella Equitalia che annunciava il pignoramento dell’unico bene che Romeo Dionisi e Anna Maria Sopranzi possedevano: una Fiat Panda vecchia di 20 anni. Anche l’arcivescovo Conti nella sua omelia ha sottolineato che “la responsabilità delle istituzioni statali ed anche locali è davvero gravissima. E’ necessario – ha detto -che arrivino risposte da coloro che hanno il potere”. “Chi ha il potere deve mettersi a servizio”, ha detto Conti, e “la sensazione è che il ha il potere sia troppo lontano dalla gente”.

La notizia di questo suicidio a tre, l’ultimo a togliersi la vita è stato il fratello della donna, ha scavalcato le frontiere ed è rimbalzata sui siti internazionali. “Triplice suicidio legato alla recessione”, ha titolato la Cnn. “Coppia di anziani italiani si suicida per le difficoltà economiche” è il titolo scelto dal sito Euronews che parla di “una povertà crescente in Italia”. Le Point, settimanale francese, titola invece “In Italia una coppia si suicida perché non può pagare l’affitto”.

Lo Stato   ha voluto partecipare alle esequie ed essere vicino ai parenti delle vittime. Il Presidente della Repubblica “fortemente provato” dalla vicenda, come ha fatto riferito il governatore della Regione Gian Mario Spacca incaricato di portare ai familiari il messaggio di cordoglio di Napolitano,    ha inviato una corona.  Laura Boldrini, presidente della Camera, ha invece partecipato ad una breve cerimonia in memoria delle tre persone presso il comune di Civitanova. “Certamente c’è una crisi – ha ammesso – le persone si sentono distanti dalla politica”. La sfida, secondo lei, è “accorciare questa distanza e dimostrare che le istituzioni non sono impermeabili ai bisogni della gente”. E ha rivolto un invito, a rivedere la scala dei valori perché non si deve avere “senso di vergogna a chiedere aiuto”. Sembra infatti che i coniugi Dionisi soffrissero di disagio economico da circa due anni e che pur vivendo nello stesso stabile abitato da una figura del consiglio comunale della cittadina non  si fossero mai rivolti a lui per pudore.

Nel giorno in cui in terra marchigiana sono state seppellite tre vittime che si sono arrese al grave stato di indigenza in cui versavano, Bologna ha ricordato l’anniversario della morte di Giuseppe Campaniello, l’artigiano che si diede fuoco davanti alla sede della commissione tributaria di Bologna e  morì dopo alcuni giorni di agonia. L’uomo era incappato in una serie di contestazioni fiscali e di conseguenti richieste di risarcimento.

Tornando a quello che si è concluso oggi a Civitanova,  “è un dramma – ha detto mons. Feroci, direttore della Caritas di Roma -che non ha connotazioni geografiche. Un dramma della povertà e della solitudine che interroga la comunità cristiana e le istituzioni”. Che deve interrogarci tutti.

A.B.