Il Senato boccia la proposta delle opposizioni di bloccare l’esame del ddl costituzionale con 165, 103 i favorevoli e 4 gli astenuti. La votazione finale del testo è prevista per martedì 13 ottobre. Il calendario sarà votato in aula non essendo stato approvato all’unanimità. La ministra Boschi: «È la volta decisiva».
Nel corso della conferenza dei capigruppo del Senato, il ministro delle riforme Maria Elena Boschi ha difeso l’operato del Governo: «Con le nostre riforme, con le vostre riforme, l’Italia è tornata ad esser terra di opportunità. Siamo a un passo dal traguardo».
Dura la replica di Roberto Calderoli (Lega): «Non so se mi ha ricordato di più una lettura di una paginetta di Wikipedia sulla storia della Costituzione o la discussione di una tesina di laurea».
L’insieme degli emendamenti al testo della riforma del Senato presentati ieri dal leghista in poche ore ha raggiunto quota 85 milioni ed ha suscitato l’indignazione del presidente del Senato, Pietro Grasso che li ha definiti una vera e propria «offesa alla dignità delle istituzioni». «Gli consiglio – ha replicato Calderoli – di leggere il regolamento, dove non c’è un tetto al numero di emendamenti, pertanto tutto quello che è consentito si può fare».
Condivide l’opinione di Grasso, la senatrice Anna Finocchiaro, firmataria dei tre emendamenti che ieri hanno permesso alla maggioranza di trovare un accordo sul testo della riforma da presentare al Senato, art.29 compreso, riguardante le regole sulle intercettazioni.
Milioni di emendamenti sono ostacolo a discussione seria – ha affermato la Finocchiaro – Io penso che gli 85 milioni di emendamenti presentati dal senatore Calderoli siano il vero ostacolo alla possibilità di discutere e valutare le questioni e le ragioni che la Lega pone come importanti. Io credo che gli emendamenti veri della Lega siano pochi. Forse una decina. Discutiamo di quelli, Calderoli ritiri i suo”.
Intanto il gruppo Sel ha ritirato i suoi 62.000 emendamenti, lasciandone circa 1.100 e la Lega ha fatto lo stesso con gli emendamenti relativi agli articoli 1 e 2. «Il valore del Parlamento – precisa il ministro Boschi – va molto al di là del generare automaticamente degli emendamenti. Il Governo non lascerà nulla di intentato per un accordo ampio, ma non accetterà veti da nessuno».
Il Governo è deciso ad andare avanti sul cammino delle riforme quindi, avendo anche i voti dalla sua parte, soprattutto dopo il raggiungimento dell’accordo di ieri nella maggioranza Pd. Ma dietro questa incrollabile fiducia ci potrebbe essere, secondo il senatore Maurizio Gasparri, uno dei vice presidente del Senato, una presunta «compravendita» degli stessi senatori. Gasparri ha parlato di “mercimonio vergognoso, disgustoso, vomitevole“ e il Movimento Cinque Stelle ha già annunciato che presenterà un esposto alla Procura per fare chiarezza sul passaggio di 10 parlamentari da Forza Italia ad Ala, Alleanza liberalpopolare per le autonomie.
Per il grillino Alessandro Di Battista si tratta del “più ampio processo di trasmigrazione di questa legislatura. Solo oggi alla Camera sono passati altri tre parlamentari dall’opposizione alla maggioranza, insieme a Verdini. È un fenomeno su cui è lecito avere il sospetto che non si tratti di casi di coscienza”.
Laurea magistrale in Storia contemporanea presso L'Università degli studi Roma tre. Master di primo livello I mestieri dell’Editoria, istituito da “Laboratorio Gutenberg” di Roma con il patrocinio del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale presso “Università Sapienza di Roma”. Dopo la laurea ho svolto uno stage presso Radio Vaticana, dove ho potuto sperimentare gli infiniti linguaggi della comunicazione.
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