“Volevo urlare quello che avevo dentro e non ci riuscivo. Non trovavo il coraggio di dirlo”. Queste le parole che la dodicenne di Pordenone ha proferito al vicino di casa e alla madre dopo essersi gettata dalla finestra del secondo piano della sua abitazione ieri mattina.
Ora la piccola, oggetto di continue vessazioni verbali, soprattutto via internet e social, malgrado abbia riportato lesioni gravi è fuori pericolo. Intanto la Procura per i minorenni di Trieste ha aperto un’indagine sequestrando cellulare e computer della ragazzina. Secondo la Polizia si tratta di “un atto necessario per poter cercare un collegamento tra le accuse che la dodicenne ha formulato in una lettera di addio e l’eventuale comportamento di qualche coetaneo”. Il sequestro di telefonino e apparecchiature informatiche è stato deciso anche perché nell’ultima settimana la ragazzina, rimasta a casa perché malata, avrebbe potuto avere contatti con amici e compagni esclusivamente tramite internet, sms e wathsapp.
La preside della scuola ha dichiarato che non era emersa nessuna segnalazione di questo tipo di vessazioni, né tra i compagni né tra il corpo docente. Niente che potesse far presagire la disgrazia: “Mai, né durante i Consigli di classe, né in situazioni più informali era emerso disagio di alcun tipo, e men che meno episodi di presunto bullismo. I genitori di questa ragazzina e degli altri alunni non hanno mai accennato nulla a me o agli insegnanti. Insomma, un dramma che stava covando e di cui nessuno si era accorto ma non ci sono evidenze alla scuola che ci siano stati episodi particolari”, ha dichiarato la dirigente dell’Istituto frequentato dalla giovanissima. Ma la studentessa già il 10 gennaio aveva scritto una lettere di addio, che adesso è agli atti degli inquirenti, dove era contenuto anche un messaggio per i suoi persecutori: “Adesso sarete contenti”.
Ora, appena le condizioni dell’adolescente lo consentiranno, la Procura per i minori ne disporrà un’audizione protetta. Solo dopo che avrà circostanziato possibili accuse gli investigatori potranno sentire, con le medesime modalità, eventuali minorenni coinvolti.
Intanto alla luce di quest’ultimo, gravissimo episodio si ripropone la necessità di mettere nel calendario degli argomenti da discutere in Parlamento il ddl per la “prevenzione e contrasto del cyberbullismo”, già approvato all’unanimità dal Senato e al monento all’esame delle Commissioni di Montecitorio. L’Italia ha già un Safer Internet Centre, coordinato dal Miur nell’ambito di uno specifico programma europeo: in aprile il ministro Giannini ne ha presentato le linee guida per la prevenzione e contrasto al bullismo e cyberbullismo. Ma evidentemente non è sufficiente o, forse, è solo poco conosciuto.
Laurea magistrale in Storia contemporanea presso L'Università degli studi Roma tre. Master di primo livello I mestieri dell’Editoria, istituito da “Laboratorio Gutenberg” di Roma con il patrocinio del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale presso “Università Sapienza di Roma”. Dopo la laurea ho svolto uno stage presso Radio Vaticana, dove ho potuto sperimentare gli infiniti linguaggi della comunicazione.
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