A largo di Lanzarote, il primo museo subacqueo d’Europa. Tremilasettecento trentuno persone come noi, per lo più giovani, bambini, donne. Secondo l’Organizzazione Internazionale per le migrazioni questo è il numero delle vittime dell’anno appena concluso. Sono morti in mare cercando una vita normale, lontano dalla povertà e dalla guerra. Ma le parole non bastano. Le parole della cronaca sembrano perdersi nelle migliaia di fatti tragici che i notiziari ogni giorno riportano. Siamo abituati alle immagini di grande impatto visivo. Finzione e realtà si mescolano, il pericolo dell’indifferenza è reale. Quando la parola non basta più, interviene l’arte. Un giovane scultore inglese ha pensato di metterci di fronte al dramma dei migranti, calando calchi di corpi inermi sul fondo dell’oceano.
Si chiama Jason deCaires Taylor, è nato nel 1974 ed è già uno scultore di fama internazionale. Ha una passione, il diving (immersione subacquea). A largo dell’isola di Lanzarote, nelle Canarie, sta per inaugurare il primo museo sottomarino d’Europa a quattordici metri di profondità. Si chiamerà Museo Atlantico e il prossimo 25 febbraio sarà aperto ai visitatori. Le opere di Jason raccontano i drammi del mondo contemporaneo. La sua opera più importante è dedicata però alla strage dei migranti. Si intitola la “Zattera di Lampedusa”. E’ una scultura di un grande gommone con a bordo tredici migranti. La somiglianza con l’opera “La Zattera di Medusa” dell’artista romantico Thèodore Gèricault del 1819 ci fa pensare a una rivisitazione in chiave contemporanea per raccontare una crisi umanitaria legata alla migrazione per mare. Attraverso le foto, guardiamo l’opera con stupore, i corpi sono immersi nei fondali del mare che li accoglie come un ventre materno. Calchi di migranti che comunicano pace e memoria, vita e oblio, abbandono e distacco. Le profondità silenziose si contrappongono al rumore del mondo e dei suoi drammi. Si avverte l’arresto del tempo, il trionfo dell’eterno. Ma l’artista è stato chiaro:«Non è un omaggio o un memoriale a queste vite perdute: questo è un monito alla responsabilità collettiva» Accanto a quest’opera, Jason deCaires Taylor ne ha posizionato altre, suggestive, di grande impatto emotivo grazie al fondale marino che crea un’atmosfera onirica. Sono opere che si rifanno alla nostra realtà negli aspetti più drammatici, alienanti. La più suggestiva, “Il Rubicone” è quella che rappresenta ben trentacinque persone che vagano in totale solitudine verso un cancello, porta di un mondo nuovo. Il progetto finanziato dal governo di Lanzarote prevede anche un giardino botanico sotterraneo. E’ interessante notare come le statue creino una barriera corallina artificiale che attira e preserva le specie di pesci locali, e di incrementare, con il tempo la biomassa marina. Non c’è da meravigliarsi che moltissimi turisti, appassionati di diving, si siano già prenotati per visitare il museo subacqueo.
Esperta in tecniche di comunicazione, di scrittura e sceneggiatura, ho collaborato come autrice e consulente editoriale con la Rai e con strutture di produzione cinematografica e televisiva (Lux Vide, Titania Film, Ae Media Corporation), per le quali ho firmato numerosi soggetti di serie e consulenze editoriali. Sono autrice anche romanzi e saggi di critica televisiva
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