Libia, il governo si insedia senza fiducia

Via libera al governo di riconciliazione nazionale in Libia. Il Consiglio di presidenza ha proclamato l’entrata in carica dell’esecutivo guidato dal suo presidente Fayez al-Sarraj, senza aspettare la fiducia della Camera dei Rappresentanti di Tobruk, slittata varie volte nelle ultime settimane.

Il Consiglio di presidenza ha invitato le istituzioni libiche a “mettersi in contatto immediatamente” con il nuovo esecutivo per “attuare le procedure di passaggio del potere in modo pacifico e organizzato”. Ha anche chiesto alla UE alle organizzazioni internazionali di cui la Libia fa parte – ONU, Lega araba, Organizzazione della cooperazione islamica (l’ex Organizzazione della Conferenza islamica) e Unione africana – di “cessare tutti i rapporti con le autorità esecutive che non si pongono sotto il governo di unità”.

La decisione di non aspettare un voto di fiducia formale, ha scritto ancora il Consiglio, è stata presa perché circa cento deputati della Camera di Tobruk hanno denunciato di aver ricevuto minacce per non votare a favore.

La mancanza della fiducia costringe il nuovo esecutivo a iniziare i lavori sub iudice, ma Sarraj ha comunque il sostegno della comunità internazionale. Ieri a Parigi i capi delle diplomazie di UE, Italia, Francia, USA, Germania e Regno Unito hanno definito il governo di riconciliazione nazionale “l’unico legittimo in Libia”. I ministri hanno ricordato di essere pronti a emettere sanzioni contro i “soggetti che ostacolano il processo politico, il governo di unità nazionale e l’attuazione dell’accordo di Skhirat”. Nel concreto, il Consiglio Esteri – il vertice periodico dei ministri competenti dei 28 Stati UE – inizierà a studiare un piano di sanzioni europee già nella sua riunione di domani a Bruxelles. “È l’elemento di una strategia più generale di dialogo politico in Libia”, ha detto il ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni.

Uno dei primi atti all’ordine del giorno del nuovo governo sarà l’autorizzazione all’operazione militare contro l’ISIS, coordinata fra USA, Italia, Francia e Regno Unito.

F.M.R.