Ponte sullo stretto, Renzi: più 100mila posti di lavoro

Fa riferimento al Ponte sullo Stretto, ma anche Variante di Valico ed il Terzo valico tra Liguria e Piemonte. All’assemblea per i 110 anni del gruppo Salini-Impregilo, il premier Matteo Renzi rilancia le grandi opere. In particolare, ha affermato il presidente del Consiglio, il Ponte di Messina potrà creare “centomila posti di lavoro, togliere la Calabria dall’isolamento e far sì che la Sicilia sia più vicina”.

Già a marzo 2016 il premier aveva ammesso di star pensando a realizzare la “grande opera” per eccellenza:  “Sicuramente il Ponte sullo Stretto verrà fatto prima o poi. L’importante è che prima portiamo a casa i risultati di opere incompiute perché qui ci son solo quelli che pensano di arrivare e portare a casa progetti faraonici”.

L’Italia, custode ed erede di un passato glorioso fatto da storia, cultura ed arte è anche il Paese che sembra faccia più fatica a guardare al futuro: con 868 opere iniziate e mai finite solo nel 2014, siamo la terra delle cose incompiute, dello spreco di risorse, di energia e di denaro (per la maggior parte quello dei contribuenti). Nello stesso anno, secondo il Codancons, il costo di questo “stallo” è costato allo Stato ben 4 miliardi, circa 166 euro per ogni famiglia italiana.

Renzi: “L’Italia della gigabyte society”. “Le amministrazioni locali devono sviluppare gli uffici tecnici per sbloccare i piccoli e medi cantieri, bisogna semplificare la burocrazia, investire nella banda larga perché le reti di domani non sono le dighe o le autostrade, quella di domani sarà l’Italia della gigabyte society” ha aggiunto il premier.

L’Italia in questi anni non ha avuto sempre la forza di progettare il futuro: recuperare la dimensione del sogno è fondamentale” dice sottolineando che “è bello che 110 anni celebrino la storia di chi ogni giorno si è messo in moto per fare dell’Italia un Paese migliore, progettando dal canale di Panama al risolvere il problema del marciapiede sotto casa”.

Tutto questo ovviamente si farà, aggiunge Renzi. Ma dopo “aver chiuso il capitolo delle riforme”.

P.M.