Ha avuto il via la seduta straordinaria dell’assemblea capitolina presieduta dal pentastellato Marcello De Vito. Tra le mozioni anche la formalizzazione del no alla candidatura olimpica della città. Nel frattempo, la sindaca di Roma, che ancora non si è vista in aula, prende su di sé dopo gli ultimi no dei papabili, la responsabilità di Bilancio e Patrimonio e delle Partecipate.
Mentre afferma che i nuovi nomi per la Giunta capitolina arriveranno “entro la settimana”, Virginia Raggi cerca di tappare i buchi come può, prendendo tempo dopo l’ultima defezione, in ordine cronologico, di Stefano Ferrante che in una relazione di 20 pagine consegna le sue dimissioni da ragioniere generale di Roma.
Io sono completamente isolato, lavoro senza un indirizzo politico, visto che l’assessore al Bilancio si è dimesso il primo settembre e la sindaca in tutto questo tempo non ha mai voluto incontrarmi. Ma nella situazione in cui versa il Campidoglio i rischi sono troppo alti: i conti sono peggiorati, io sto in prima linea, esposto a critiche spesso feroci, senza che nessuno mi dica cosa fare. Una responsabilità enorme, che non posso sopportare da solo”.
Dopo l’addio all’assessore al Bilancio di Marcello Minenna, il “no grazie” del giudice contabile Salvatore Tutino e la ratifica della revoca alle finanze capitoline dell’ex procuratore della Corte dei Conti, Raffaele De Dominicis, nella giornata di lunedì, la Giunta della neo sindaca pentastellata sembra attirare come una calamita le tensioni e le contraddizioni che sembrano serpeggiare all’interno del Movimento, amplificandole.
Gli attacchi, del tutto ingiustificati, da parte di esponenti della forza politica che dovrà sostenere le scelte della giunta – aveva affermato Tutino motivano il suo no all’incarico – minano alla base ogni possibilità di un proficuo lavoro”.
“La macchina va avanti ugualmente – ha sottolineato il vicesindaco Davide Frongia– quindi in questi giorni in cui non abbiamo un assessore al Bilancio, ragioneria e uffici stanno comunque procedendo e andando avanti”.
Ma la situazione politica potrebbe non essere destinata a risolversi a breve. Da una parte, l’entourage della prima cittadina, si legge su Repubblica, starebbe “riconsiderando alcuni curricula” inizialmente scartati per “eccesso di rigidità”. Ma questo potrebbe portare ad ulteriori polemiche, nel caso anche le nuove nomine non raccogliessero l’approvazione del Movimento 5 Stelle il quale, fa sapere su Facebook la deputata grillina Roberta Lombardi, continuerà a vigilare “sull’operato della sindaca affinché applichi il programma per il quale il M5s è stato eletto nella capitale”.
Dall’altra, c’è da considerare anche il “No” della sindaca ad ospitare i Giochi olimpici e paraolimpici a Roma nel 2024. Questa volta in perfetta linea con il Movimento, la Raggi ne ha spiegato le motivazioni in commissione al Senato, ma questo non allontana la possibilità di un’accusa per danno erariale per la somma di 20 milioni di euro minacciata da Giovanni Malagò, presidente del Coni, in caso di rifiuto.
In commissione ai Beni Culturali, la Raggi ha risposto anche al premier Matteo Renzi che ospite da Lilli Gruber, aveva affermato che non si poteva dire no alle Olimpiadi per “paura della corruzione”: “In questi ultimi giorni si prova ad accostare il no (alla candidatura Olimpica, ndr) a una presunta accusa di corruzione – ha affermato la sindaca – La corruzione a Roma è certificata dalle indagini di Mafia Capitale. Questo non è minimamente un tema preso in considerazione, altrimenti dovremmo dire ‘chiudiamo Roma’. Noi dovremo estirpare la corruzione con l’aiuto dell’Anac” ma “alla luce delle evidenze dei costi Roma non può permettersi di indebitarsi ulteriormente”.
La Raggi: “Olimpiadi? Sarebbe stato irresponsabile dire di sì”. “C’è una sanità che va verso la progressiva privatizzazione, si va verso la privatizzazione dei servizi essenziali e dovremmo indebitarci per ospitare una grande manifestazione di cui però beneficeranno pochi? Avremmo continuato a togliere soldi per servizi essenziali. Sarebbe stato da irresponsabile dire di sì” ha concluso la Raggi.
Intanto, Bebbe Grillo ringrazia preventivamente su Facebook “tutti i portavoce M5S che non faranno nè dichiarazioni nè interviste su Roma nei prossimi giorni”. Nell’attesa che passi il polverone.
Laurea magistrale in Storia contemporanea presso L'Università degli studi Roma tre. Master di primo livello I mestieri dell’Editoria, istituito da “Laboratorio Gutenberg” di Roma con il patrocinio del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale presso “Università Sapienza di Roma”. Dopo la laurea ho svolto uno stage presso Radio Vaticana, dove ho potuto sperimentare gli infiniti linguaggi della comunicazione.
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