Le conseguenze del sisma continuano a farsi sentire anche nella Capitale, dove due chiese del centro storico sono state dichiarate inagibili dopo l’ultima scossa di terremoto della giornata di ieri. Si tratta della chiesta di San Francesco nel rione Monti e di quella di piazza di Sant’Eustachio. Nella Basilica di San Lorenzo fuori le Mura è stata interdetta solo parte di una navata, a causa della caduta di calcinacci.
Chiuse in via precauzionale anche le scuole romane mentre è stato ripristinato il servizio della metro A e della metro B sospeso in mattinata per “verifiche tecniche”. “L’amministrazione intende chiudere le scuole in via cautelativa in modo tale che i tecnici e i responsabili della sicurezza possano andare ad effettuare tutte le verifiche per vedere e valutare se il terremoto ha comportato lesioni o comunque danni gravi” ha affermato in un post su Facebook la sindaca di Roma Virginia Raggi.
Intanto oggi si riunisce il Consiglio dei Ministri per fare un bilancio dei danni del terremoto che ha nuovamente colpito l’Italia Centrale e causato più di 5mila sfollati provenienti soprattutto dalla zona di Norcia. Il Governo dovrebbe anche decidere l’importo delle spese di contenimento dell’emergenza e della ricostruzione.
“Riuniremo il Consiglio dei Ministri”, coinvolgendo nelle decisioni “i presidenti delle Regioni, Vasco Errani e Curcio per condividere le decisioni”. “Le risorse non si sprecano ma non c’è un problema di risorse. Quello che servirà siamo impegnati a metterlo in campo”, ha detto ieri il premier Matteo Renzi in una dichiarazione a Palazzo Chigi.
“Al momento nonostante questa gravità impressionante del sisma più grave da quello in Irpinia ad oggi non c’è nessuna perdita di vite umane” ha aggiunto Renzi. “Siamo estremamente confortati – ha rilevato – dal fatto che non ci sono vittime. Sono in corso accertamenti. Fino all’ultimo manteniamo la nostra attenzione sul numero dei feriti”.
Il premier fa appello alle forze politiche per evitare “polemiche e divisioni” ma nel frattempo nelle zone dell’epicentro si sollevano proteste per via della decisione della Protezione Civile di non costruire delle tendopoli per chi ha deciso di restare nei pressi di Norcia, fuori dalla zona rossa.
“Non sono più ‘solo teli’ come una volta – afferma Adolfo De Angelis, sindaco di Palestrina -, ma ambienti confortevoli e riscaldati. Possono permettere a chi rimane qui di affrontare meglio le difficoltà di queste ore”.
La Regione ha assicurato la costruzione già nelle prossime ore di “tensostrutture collettive dove la comunità potrà passare la notte. “In modo che nessuno sia costretto a rimanere in auto”.
“Le popolazioni del territorio devono sapere che abbiamo bisogno di prendere un impegno chiaro – afferma Matteo Renzi – tutto sarà ricostruito in tempi certi. Ciò che serve lo prendiamo e se serve di più l’Europa non lesinerà nella ricostruzione dei luoghi che sono l’anima del nostro paese e se l’anima è inquieta anche il resto del paese sta male”.
Molte persone hanno perso le proprie case e molte altre hanno paura a rientravi e ciò accade in una vasta parte del nostro Paese”, ha aggiunto Sergio Mattarella. Occorre quindi “assicurare la ricostruzione del territorio” e “esprimere a tutti sostegno e grande solidarietà”, ha concluso il presidente della Repubblica, il cui Ufficio Stampa ha comunicato la sospensione delle visite guidate al Palazzo del Quirinale, in via precauzionale.
Il terremoto e l’Ue. “Stiamo monitorando attentamente l’impatto del nuovo terremoto in Italia. Siamo in contatto con la Protezione civile italiana. L’Ue è pronta ad aiutare”. Così il commissario europeo per gli Aiuti umanitari e la gestione delle crisi Christos Stylianidis su Twitter.
Attualmente gli sfollati assistiti dalla Protezione Civile Nazionale a causa del terremoto di ieri mattina tra Umbria Marche e Lazio sono all’incirca 15mila. Diverse le scosse avvertite chiaramente anche nella zona di Norcia, la più forte di tutte, di magnitudo 4.2, registrata alle 4:27 dai sismografi dell’Ingv.
P.M.
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