Ore 19.45, mercoledì 8 febbraio 2017. Salvatore Romeo, ex capo segreteria del sindaco Virginia Raggi, indagato insieme a quest’ultima, arriva in procura: deve essere sentito nell’ambito dell’inchiesta sulle nomine amministrative. Gli si contesta il concorso in abuso d’ufficio. Con lui è l’avvocato Riccardo Luponio che lo assiste durante le oltre cinque ore di interrogatorio. Nel corso dell’atto istruttorio davanti al procuratore aggiunto Paolo Ielo, al sostituto Francesco Dall’Olio e al capo della Squadra mobile Luigi Silipo, oltre alla vicenda della sua nomina che gli ha fruttato uno stipendio triplicato, Romeo ha dovuto affrontare anche la questione polizze vita. Qui, però, nessun atto d’accusa, salvo riprova di un legame tra le due regalie alla Raggi e la sua futura nomina a capo della segreteria politica della sindaca. E’ l’una passata di giovedì 9 febbraio quando Romeo lascia i locali della Procura di Roma.
Chiarito tutto, così sostiene: “I magistrati – ha spiegato lasciando la Procura – hanno voluto analizzare ogni aspetto e ogni sfaccettatura della vicenda e non mi sembra che mi abbiano fatto nuove contestazioni. Sul mio conto hanno fatto indagini patrimoniali molto complesse. Nei prossimi giorni i miei avvocati presenteranno una memoria”. Ma l’affaire polizze non dovrebbe costituire un problema per l’ex braccio destro di Virginia visto che, come ha spiegato il suo legale: “Il dottor Romeo stipulava polizze da almeno 20 anni come forma di investimento a basso rischio e basso rendimento”. Polizze i cui beneficiari erano tutti all’oscuro. Le assicurazioni vita attualmente attive sarebbero “forse una decina”, secondo il legale, comprese le due intestate a Virginia Raggi prima che diventasse sindaca di Roma. Gli altri beneficiari sono amici di Salvatore Romeo e attivisti M5S. Insomma, tutte persone degne della stima e amicizia di colui che che da dipendente comunale, una volta i Cinque Stelle in Campodoglio, ha visto lievitare il suo stipendio da 39.000 euro lordi l’anno a a 120 mila, poi abbassato a 93mila (l’anno). Alla faccia della spending review e dei tagli alla politica.
“Il tema delle polizze e’ collaterale rispetto alla contestazione dell’abuso d’ufficio e alla delibera della Giunta con cui venne nominato Romeo – ha specificato l’avv. Luponio -. Qualcuno ha voluto trovare un collegamento tra le polizze e la nomina di Romeo, ma non esiste affatto. La procura ha fatto degli accertamenti su un eventuale collegamento e noi abbiamo risposto e chiarito su tutto. E’ stato chiesto a Romeo della genesi, del perché dei beneficiari e del funzionamento delle polizze”.
L’indagine su Salvatore Romeo, ex capo segreteria della sindaca fino a metà dicembre scorso, è l’ennesimo tassello dell’Amministrazione capitolina a ‘saltare’. Da luglio 2017 infatti. Raineri si dimette da capo di gabinetto, Minenna si dimette da assessore al bilancio, De Dominicis viene indagato, Fermante rimette l’incarico, Muraro riceve avviso di garanzia e si dimette, Marra viene arrestato, Romeo e Frongia perdono l’incarico. Da ieri Berdini, assessore all’urbanistica, è in bilico per le accuse sulla vita privata della Raggi riportate sul quotidiano La Stampa”. Anzi, pare che Virginia, riascoltato l’audio della sua dichiarazione, abbia proprio detto: “La fiducia è lesa, difficile continuare”.
La situazione si fa sempre più pesante e scema di giorno in giorno la fiducia dei cittadini nei confronti dei pentastellati in Campidoglio: secondo un sondaggio oggi i voti al primo turno per Virginia Raffi sarebbero dimezzati.
A.B.
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