Il ministro della Giustizia Andrea Orlando si candida come segretario del Partito democratico. Lo ha annunciato oggi, nel corso di di una iniziativa a Ostia.
“Ho deciso di candidarmi perché credo e non mi rassegno al fatto che la politica debba diventare solo prepotenza” ha affermato il ministro, la cui corsa alla segreteria del Pd verrà ufficializzata oggi alle ore 18.
“Noi dobbiamo rifare il Pd che abbiamo sognato dieci anni fa e dobbiamo lavorare per evitare che la politica diventi soltanto risse, conflitti e scontri tra personalità, ma torni a essere una grande e bella occasione di vivere insieme e lavorare per la trasformazione dell’Italia” ha concluso Orlando.
La decisione del ministro, in realtà già ventilata nelle scorse settimane, s’inserisce in un contesto di partito particolarmente difficile. Dopo giorni di polemiche e scontri con la maggioranza infatti, ancora non è nota la forma in cui si presenterà il nuovo soggetto politico nato dalla scissione di fasce della minoranza dem.
Per ora a costituire i due nuovi gruppi parlamentari a sinistra del Pd sono trentasei deputati (compresi i 17 ex Sel) e 14 senatori ex Dem. Da una parte vi sarebbero i 17 transfughi di Sel guidati da Arturo Scotto,e dall’altra circa 19 ex Pd, guidati da Pierluigi Bersani, Roberto Speranza e supportati da Massimo D’Alema.
Tra le fila del nuovo soggetto che mira a “riaggregare il centrosinistra non-renziano” con un’ispirazione ulivista da sinistra di governo, ci sarà l’ex presidente dell’Emilia Romagna e commissario per la ricostruzione delle aeree colpite dal terremoto, Vasco Errani.
P.M.
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