Tre giorni di lutto nazionale per “il più grave disastro che ha colpito il Paese negli ultimi anni”, come lo ha definito il primo ministro Antonio Costa. Così il governo di Lisbona si stringe intorno alle vittime dei circa 156 incendi che nel corso dell’ultimo fine settimana hanno devastato il Portogallo e causato la morte di almeno 62 persone, ma il numero dei dispersi potrebbe purtroppo essere destinato a salire.
Il terribile incendio, dovuto forse a fulmini “secchi”, cioè che si sviluppano anche in assenza di pioggia, si è sviluppato intorno le foreste attorno a Pedrogao Grande, una regione montuosa e boschiva che si trova circa 200 chilometri a nord della capitale. La diffusione fulminea delle fiamme è stata propiziata dalle alte temperature, sui 40 gradi, e da venti violenti fino a 200 chilometri all’ora.
Tra le vittime vi sono intere famiglie che hanno cercato di fuggire a piedi, uomini che sono rimasti carbonizzati nella propria auto e anche quattro bambini (Rodrigo e Bianca di 4 anni, e altri due non ancora identificati). Non risultano italiani. “Le autorità portoghesi, con cui l’ambasciata d’Italia è in costante contatto, hanno escluso la presenza di italiani tra le vittime finora identificate” ha confermato la Farnesina.
L’Italia come anche la Francia ha già predisposto l’invio di aiuti e vigili del fuoco per cercare di aiutare i già 1500 pompieri a spegnere le fiamme ed uscire dall’emergenza.
P.M.
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