Il Pil è aumentato dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell’1,5% se comparato con il secondo trimestre 2016. Per l’Istat la crescita acquisita 2017 è quindi pari all’1,2%. Si tratta dell’aumento tendenziale più alto da sei anni: per trovare un valore maggiore bisogna infatti tornare al primo trimestre 2011, quando l’incremento era stato del 2,1%.
L’aumento tendenziale del Pil registrato dall’Istituto statistico nazionale per il secondo trimestre del 2017, dell’1,5% rispetto al secondo trimestre del 2016, è il più alto registrato dall’Istat da sei anni. Per trovare un valore maggiore bisogna tornare al primo trimestre del 2011 quando l’incremento era stato del 2,1 per cento. Sempre considerando il II trimestre dell’anno, ricorda l’istituto di statistica, il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,6% negli Stati Uniti, dello 0,5% in Francia e dello 0,3% nel Regno Unito. In termini tendenziali, l’aumento registrato in questi Paesi è stato del 2,1% negli Stati Uniti, dell’1,8% in Francia e dell’1,7% nel Regno Unito.
“Il tempo è galantuomo: basta saper aspettare”, scriva Matteo Rensi su Fb commentando i risultati statistici sul Pil: “Oggi i dati ISTAT dicono che la strategia di questi anni produce risultati. Flessibilità, non austerity. Giù le tasse a ceto medio e imprese che investono. Scommettere sulla crescita, non sul declino. I risultati arrivano, il tempo è davvero galantuomo. Oggi sarebbe facile domandarsi: chi aveva ragione ad alzare la voce in Europa e a combattere per la flessibilità? Sarebbe facile, ma non servirebbe a nulla. Il passato è passato, la realtà ha smentito i gufi, la verità non si cambia con le fake news”.
Nel post su Fb Renzi scrive ancora a commento dei dati Istat sul Pil: “Ma noi oggi, proprio oggi, noi non possiamo permetterci di guardarci indietro. Non possiamo, amici. Dobbiamo guardare davvero AVANTI. La disoccupazione va portata sotto il 10%, la disoccupazione giovanile va dimezzata, la crescita deve arrivare al 2%. Per me la strada è quella illustrata nel libro nel progetto ‘Tornare a Maastricht’ e sono sicuro che – qualunque sarà il governo della prossima legislatura – da qui non si scappa. I #millegiorni hanno rimesso in moto l’Italia, ma noi vogliamo correre. Perché questo Paese ha tutto per farcela. Non ci serve che ci diano ragione per il passato, ci serve che ci diano ascolto per il futuro. Noi ci siamo. Avanti, insieme”.
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