Campione mondiale diverse volte negli anni ’70, Nino Benvenuti, uno dei migliori pugili italiani e uno tra gli atleti italiani più amati di tutti i tempi, ha scelto quale sarà la sua ultima sfida. In occasione dei suoi 80 anni (26 aprile 2018) e del 50° anniversario della conquista del titolo mondiale dei pesi medi a New York (17 aprile 1967) girerà un cortometraggio, che sarà diretto da Sebastiano Rizzo, con il quale il grande boxeur vuole anche rendere omaggio alla sua terra, l’Istria.
Il progetto nasce per non dimenticare la vicenda di un intero popolo, di cui le giovani generazioni non conoscono nemmeno l’esistenza, e riscrivere, attraverso la metafora dello sport, pagine di storia rimaste bianche per troppo tempo: quella storia che ha visto l’esodo forzato di 350 mila istriani e dalmati ed assistito, indifferente e inconsapevole, alle stragi che condussero al massacro di quasi 30.000 italiani nelle foibe. È il suo regalo per i suoi 80 anni. È il regalo alla sua terra che non esiste più.
Il progetto è coordinato da Mauro Grimaldi, storico dello sport e attualmente vice presidente della Lega Pro. La raccolta avverrà attraverso il sito di crowdfunding Eppela ed è attiva dal 13 settembre per 40 giorni. C’è anche una e-mail per qualsiasi informazione: infobenvenuti@libero.it e la pagina facebook del “Comitato 10 febbraio” nato per la salvaguardia della cultura istriana e dalmata.
Il desiderio è di presentare l’opera finita proprio il 10 febbraio, cioè il giorno del ricordo delle foibe e dell’esodo istriano-dalmata in una sede istituzionale. Seguiranno almeno due prime nazionali che accoglieranno tutti coloro che hanno contribuito al progetto, anche con donazioni minime.
Il campione olimpico di Roma 1960 sottolinea come alla base del progetto del cortometraggio ci sia il forte legame con l’Istria: “Le giovani generazioni non ne conoscono neppure l’esistenza, ma noi istriani e dalmati, nonostante siano passati tanti anni, l’abbiamo ancora nel cuore. Abbiamo subito violenze, prepotenze, soprusi. Molti di noi sono stati uccisi, in maggioranza nelle foibe, una vera e propria pulizia etnica. Altri 350 mila sono stati costretti ad abbandonare le loro case, il loro lavoro, la loro terra. Un esodo biblico. Ma la mia gente ha affrontato tutto questo con coraggio e dignità e la nostra storia vive con noi e in tutti noi, perché non è giusto dimenticare”.
Ottant’anni (quasi) vissuti intensamente, quelli di Nino Benvenuti, che non ha disdegnato neanche l’impegno politico nel 1964 per il Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale, esperienza conclusa a causa di alcune contestazioni subite durante uno dei suoi incontri di boxe. Dopo le suddette contestazioni Benvenuti lasciò la sua carica politica preferendo essere il campione di tutti. E lo è anche ai nostri giorni.
A. B.
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