Ha formato una vera e propria catena umana il milione e passa di fedeli polacchi, tutti con la corona in grani tra le mani, che sabato 7 ottobre, giorno in cui la Chiesa cattolica celebra la Madonna del Rosario, si sono posizionati lungo i 3500 chilometri di confine del Paese. Hanno aderito all’esortazione dei loro vescovi a pregare contro l’islamizzazione dell’Europa.
“Rosario al confine”. Si chiama così questa controversa, enorme azione collettiva che ha spostato i movimenti cattolici polacchi lungo le frontiere terrestri e marittime del Paese. Il giorno scelto ha coinciso con la festa di Nostra Signora del Rosario ma anche con l’anniversario della battaglia di Lepanto, avvenuta il 7 ottobre 1571, tra le flotte musulmane dell’Impero Ottomano e quelle cristiane della Lega Santa (che riuniva le forze navali della Repubblica di Venezia, dell’Impero spagnolo -con il Regno di Napoli e di Sicilia- dello Stato Pontificio, della Repubblica di Genova, dei Cavalieri di Malta, del Ducato di Savoia, del Granducato di Toscana federate sotto le insegne pontificie) e che si concluse con una schiacciante vittoria delle forze alleate, guidate da Don Giovanni d’Austria, su quelle ottomane di Müezzinzade Alì Pascià, che perse la vita nello scontro. La coalizione cristiana era stata promossa alacremente da Papa Pio V per soccorrere materialmente la veneziana città di Famagosta, sull’isola di Cipro, assediata dai turchi e strenuamente difesa dalla guarnigione locale comandata da Marcantonio Bragadin e Astorre Baglioni.
La Polonia di fatto non ospita profughi, motivo per cui appare singolare un movimento antimigranti con una così grande adesione da parte di cristiani. Ma la chiesa locale conferma così la sua opposizione alla politica di papa Francesco che attraverso i media vaticani censura ogni giorno la potente emittente iperclericale Radio Maryja, spina dorsale dei mega-raduni degli ultrà cattolici. I vescovi polacchi hanno così esortato i cattolici a unirsi all’evento “Rosario al confine” e pregare per la salvezza del Paese, come ha riferito il Catholic Herald.
“Crediamo che se il Rosario venisse recitato da un milione di polacchi lungo il confine della Polonia potrebbe non solo cambiare il corso degli eventi, ma anche aprire il cuore dei nostri compatrioti alla grazia di Dio”, affermano gli organizzatori sul loro sito web.
Sulla battaglia di Lepanto che segnò la vittoria della flotta cristiana sull’Impero ottomano, Padre Steve Grunow, dell’arcidiocesi di Chicago, aggiunge osserva: “Pur se in inferiorità schiacciante a livello numerico rispetto alle forze ottomane, la cosiddetta “Lega Santa” aveva una forza superiore e vinse. Questa vittoria avrebbe limitato gravemente i tentativi da parte dell’Impero ottomano di controllare il Mediterraneo, provocando un notevole spostamento del centro dei rapporti internazionali da Oriente a Occidente. In qualche misura, senza esagerare, il mondo che conosciamo oggi deriva da quella vittoria. Questo evento è noto nella storia come “battaglia di Lepanto”.
Papa Pio V, il cui tesoro finanziò parte di questo sforzo militare, ordinò che le chiese di Roma rimanessero aperte per la preghiera giorno e notte, incoraggiando i fedeli a chiedere l’intercessione della Beata Vergine Maria attraverso la recita del Rosario. Quando il Papa venne raggiunto dalla notizia della vittoria della Lega Santa, aggiunse un nuovo giorno festivo al calendario liturgico romano. Il 7 ottobre sarebbe stato da allora la festa di Nostra Signora della Vittoria. Il successore di Papa Pio, Gregorio XIII, modificò il nome in festa del Santo Rosario.
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