L’aggressione di Roberto Spada (da ieri in stato di fermo) al giornalista Daniele Piervincenzi, scaturita dalle domande incalzanti sull’endorsement degli Spada a CasaPound per l’elezione della rappresentanza al X Municipio della Capitale, commissariato da anni, è stata gravissima, giustamente e lecitamente condannata da tutte le forze politiche. Ma allo stesso tempo ha gettato fango sulla forza politica di estrema destra che ad Ostia ha riscosso un successo come mai prima (oltre il 9% delle preferenze), tanto che in vista del ballottaggio di domenica 19, ha sentito l’obbligo di prendere pubblicamente le distanze dai due schieramenti che si contendono la presidenza del municipio.
“In questo momento in cui tutti i partiti gettano fango su Ostia e su CasaPound – ha dichiarato Luca Marsella, neo consigliere di CP al X Municipio – rimarchiamo la nostra distanza dal centrodestra e dal M5S ed invitiamo i nostri 5.944 elettori a non andare alle urne al ballottaggio”.
Non solo, il vicepresidente del Movimento Simone Di Stefano negando qualsiasi legame con il clan degli Spada, ha informato della sua richiesta “alla magistratura che apra un fascicolo su CasaPound per appurare se esistono rapporti criminosi tra noi e gli Spada; chiediamo anche un’inchiesta parlamentare per tirare fuori la verità su questa vicenda. Chiediamo inchieste rapide e pubbliche e che i risultati siano diffusi all’opinione pubblica”.
Ad Ostia un centinaio di giornalisti e videoreporter hanno partecipato questa mattina al flash mob in via Forni, davanti allaPalestra Femus gestita da Roberto Spada mentre Virginia Raggi con un tweet ha assicurato la sua presenza alla manifestazione indetta per sabato 11: “La lotta alla criminalità unisce tutti. Domani a OSTIA con i cittadini e con Laboratorio Civico X; giovedì 16 novembre con FNSI e Libera. Tutti uniti per dire #FuoriLaMafiaDaRoma”.
C’è qualche perplessità invece, da parte del capogruppo nazionale di FdI Fabio Rampelli, sulle motivazioni per le quali la palestra teatro del fattaccio fosse stata lasciata dalla proprietà nelle mani di un privato, per di più fratelli di un boss locale. Rampelli chiede alla sindaca di Roma “per quale ragione esista un luogo pubblico, mi risulta che la proprietà sia del Comune di Roma, dove la famiglia Spada gestisce l’unico centro sportivo del quartiere Nuova Ostia, che contribuisce a creare un sentimento di gratitudine e riconoscenza da parte dei cittadini verso il clan”. Come evidenzia lo stesso Rampelli, la Raggi “ha avuto due anni per intervenire togliendo i locali a quella famiglia e contemporaneamente garantire le attività sportive e sociali ai ragazzi del quartiere, ma ha trovato solo il tempo per sfrattare FDI (da Colle oppio, sezione chiusa all’alba del 1° Novembre, ndr), non quello per ripristinare la legalità a Ostia”.
Fattacci, intrecci poco chiari e solite storie di tutti contro uno e uno schieramento contro l’altro. Ma come osserva il quotidiano digitale Affari Italiani “sta avvenendo qualcosa che sfugge ai più, ovvero che l’esecrabile ‘testata’ diventa abilmente una testa d’ariete da usare mediaticamente contro la Destra in generale, a tutto vantaggio del m5s. CasaPound, nello specifico, processata più o meno ovunque malgrado le ripetute prese di distanza del vicepresidente Simone Di Stefano dal clan Spada e dalla criminalità organizzata in generale, è diventata il motivo imprescindibile per attaccare la Destra in tutte le sue forme, a favore dei grillini in lizza contro il Centrodestra al ballottaggio di Ostia del 19 novembre prossimo venturo”. “Tutti sembrano dimenticare il clima alimentato proprio dai pentastellati contro i giornalisti in questi ultimi anni – scrive ancora affaritaliani.it – e improvvisamente, e magicamente, i mostri che attaccano la stampa e la libertà di parola sono solo gli esponenti di CasaPound e, per proprietà transitiva, la Destra in generale”.
“In un clima di tifoseria e di campagna elettorale perenne, nessuno schieramento – Sinistra, Destra, Centro e frange estreme – è esente da attacchi più o meno virulenti ai giornalisti. Ma che in tutto questo il m5s ritrovi – grazie alla gogna mediatica contro CasaPound – una assoluta “verginità” in materia di avversione alla stampa e la Destra italiana diventi il mostro di turno, ha realmente del fenomenale. Nonché tempisticamente favorevole in vista di una cruciale conquista elettorale del X Municipio”, conclude l’articolo a firma da Marco Zonetti.
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