Niente più pellicce per i freddolosi: in Norvegia, paese che a lungo ha detenuto il primato mondiale per la produzione di pelli di volpe, gli allevamenti di animali da pelliccia dovranno chiudere entro il 2025. Lo ha stabilito il governo locale precisando che sarà l’allevamento di qualsiasi tipo di animale da pelliccia. Attualmente secondo le stime del settore sono attivi 340 allevamenti: in ognuno di essi ogni anno vengono allevati per essere uccisi 700 mila visoni e 110 mila volpi.
Il divieto è una delle condizioni chieste dal Partito Liberale, contrario alle pellicce, per entrare a far parte del governo di minoranza guidato dal Partito Conservatore della prima ministra Erna Solberg. La Norvegia, assieme agli altri paesi scandinavi, è stata a lungo il simbolo dell’allevamento di animali da pelliccia, detenendo il primato mondiale di produzione di pelli di volpe. Poi i tempi sono cambiati, altri paesi sono entrati nel gioco ma soprattutto il movimento animalista ha portato a un calo enorme nei profitti e nel numero di allevamenti. Tanto che l’esperto di finanza Sveinung Fjose ha commentato la notizia dicendo «non è un settore molto lucrativo. La chiusura degli allevamenti non danneggerà molto l’economia».
La Norvegia non è il primo Paese europeo a mettere fine all’allevamento di animali da pellicce che è già stato vietato in Regno Unito (2000), Austria (2004), Paesi Bassi (la legge approvata nel 2013 sarà effettiva nel 2024), Germania e Repubblica ceca, che hanno approvato una misura simile nel 2017, e mentre la Svizzera ha reso impossibile aprirli, la Spagna aprirne di nuovi, la Svezia e la Danimarca hanno chiuso quelli di volpi.
Esultano gli animalisti che considerano il provvedimento del governo norvegese una svola “epocale”. “Oggi festeggiamo una grande vittoria e ci sentiamo più forti nella battaglia per ottenere lo stesso divieto anche in Italia – commentano da Essere Animali, che negli ultimi anni, insieme ad altre associazioni animaliste (come Lav e Animal Equality) , si batte per la chiusura degli allevamenti da pelliccia anche in Italia – Qui da noi sono infatti ancora attivi più di 20 allevamenti, con una produzione stimata in 160.000 visoni. Chiuderli è uno dei nostri principali obiettivi e ce la stiamo mettendo tutta”.
Nel nostro Paese la «produzione» di pellicce si concentra in tre regioni: Lombardia, Veneto o Emilia Romagna. Gli animali vengono uccisi con il sistema giudicato, secondo quanto prevede la legge attuale, il più consono al loro «benessere»: l’asfissia tramite il gas, monossido o biossido di carbonio.
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