Persone con disabilità, minori, vittime di violenza. Sono loro i protagonisti del codice a cura dell’Ordine degli avvocati di Milano, presentato al Palazzo di giustizia del capoluogo lombardo il 23 gennaio 2018. La raccolta contiene i provvedimenti a difesa dei più fragili: vittime di bullismo, usura, violenza. Si tratta di un manuale, di facile consultazione anche per chi non è un esperto di diritto. Proprio come gli indifesi o, come spiega l’avv. Remo Danovi, presidente dell’Ordine di Milano che ha curato questa particolare raccolta ” i più deboli che a causa di situazioni permanenti o temporanee che accompagnano la loro vita o ne contrassegnano particolari momenti, non hanno voce per reclamare status e riconoscimenti, e sono spesso costretti a inseguire un proprio diritto come fosse un semplice desiderio”. Lo scopo della raccolta è “fare in modo che i conflitti che riguardano i soggetti indifesi non solo vengano combattuti, ma soprattutto prevenuti ed evitati”, precisa ancora Danovi. Ludopatia, bullismo, violenze di genere, immigrazione, problemi della disabilità, usura e crisi da sovraindebitamento personale: sono solo alcuni dei temi delle fasce disagiate di popolazione alle quali già da tempo l’Ordine offre la consulenza (su base di volontariato) di centinaia di avvocati a rotazione agli «Sportelli del cittadino» (nel sito dell’Ordine l’elenco degli sportelli legali presso i vari consigli di Municipio, informazioni anche allo 02 54101935 e alla casella sportello@ordineavvocatimilano.it). Ed è davvero un’umanità variegata, e meno scontata di quanto si possa pensare, a contattarli. Al capitolo usura, ad esempio, c’è l’imprenditore caduto nella morsa dei «cravattari», e che quindi viene aiutato a fare la denuncia, a stare a galla economicamente di fronte a sfratti e pignoramenti, a istruire le richieste allo Stato per accedere ai previsti fondi antiracket. Ma c’è anche la persona che pur fuori da un contesto criminale, magari con un lavoro persino stabile e uno stipendio fisso non disprezzabile, finisce ugualmente a rischio-usura a causa della propria propensione al consumo. Sono cioè persone che chiedono aiuto quasi sempre in extremis, quando sono disperate, quando insomma il morbo della ludopatia o la propensione al compulsivo consumo di beni acquistati con carte di credito, o con prepagate o con finanziamenti vari, li porta sull’orlo della perdita della casa o alle soglie dell’impossibilità di far mangiare la propria famiglia. Lo sportello dell’Ordine è valido nella misura in cui può da un lato affiancare la persona in un percorso psicologico che la aiuti ad uscire proprio da quella ‘dipendenza’ causa dei suoi guai (che sia l’azzardo oppure la frenesia di acquisti), e dall’altro lato può orientarla verso servizi sociali del Comune, o verso Fondazioni private disponibili a prestare garanzie per consentire ad esempio di far fronte a un mutuo, oppure ancora verso l’Organismo di composizione della crisi da sovraindebitamento utile per una mediazione tra debitore e creditore che possa evitare il «fallimento dei piccoli». A.B.