Il ddl per il commissariamento temporaneo dell’Ilva, approvato ieri pomeriggio dal Consiglio dei Ministri e firmato in serata dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano “è costruito per rispettare la proprietà e non per distruggerla. La proprietà se vuole può vendere, partecipa e viene informata di tutte le decisioni assunte”. Il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, si è espresso così sull’Ilva intervistato a Unomattina.
”Dopo 12 mesi l’impianto verrà restituito ai proprietari”. Secondo Zanonato “o si fa questo o si rischia una situazione uguale a quella del vecchio impianto di Bagnoli: non ce ne si interessa perchè non ci sono i soldi”.
Per quanto riguarda la nomina di Enrico Bondi a commissario per l’Ilva, il ministro non lascia adito ad interpretazioni: “Ha salvato la Parmalat. È un ottimo dirigente, un grande manager, che ci consentirà di uscire da questa situazione. Abbiamo preso il più bravo giocatore sul mercato”.
“Il futuro dell’Ilva è importantissimo perchè si tratta della più importante acciaieria italiana e una delle più grandi d’Europa. L’Ilva è una potenza dal punto di vista della capacità produttiva, si tratta di 10 milioni di tonnellate di acciaio l’anno. Ha un molo dove possono attraccare navi da 400 mila tonnellate, quindi può acquisire i minerali a costi vantaggiosi. Tutto questo permette all’Ilva – risanata dal punto di vista ambientale – di essere molto competitiva. E’ una ricchezza del Paese”.
Il presidente della Regione Puglia e segretario di Sel, Nichy Vendola, non nasconde le sue perplessità nell’intervista a Prima di tutto, su Radio 1: “Il commissariamento è una rottura necessaria, il commissario scelto, Enrico Bondi, invece lascia l’amaro in bocca. Per una ragione molto semplice: Bondi è l’amministratore delegato scelto dai Riva, mi sembra paradossale che possa essere anche il commissario scelto dallo stato per estromettere, in qualche modo, i Riva dalla gestione dell’Ilva. Mi pare una evidente contraddizione”. “Io – ha continuato Vendola – voglio che il cambiamento sia radicale, comprensibile a tutti. Lo Stato deve risultare credibile in questa vicenda tarantina, troppo volte Taranto si è sentita illusa e poi ingannata, abbandonata. Si volta pagina, e la svolta è il commissariamento, la marginalizzazione, l’estromissione di questa proprietà e di chi per suo conto ha governato la cabina di regia dell’Ilva. Ecco – ha concluso il governatore pugliese – io non giudico la persona Enrico Bondi, tuttavia ritengo la sua scelta un grave errore.”
C.D.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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