La molestia come condizione di vita per 4 donne su 10, in età compresa tra i 14 e i 65 anni. Ecco di nuovo a interrogare il Paese, la questione femminile. E non solo. I dati Istat per la prima volta accendono un faro anche sul mondo degli uomini colpiti dalla violenza: con 1 milione 274 mila casi in tre anni. Ci sono poi sul mondo del lavoro, del web, della quotidianità: la fotografia dell’insieme è davvero sconfortante, nonostante alcuni di questi dati abbiano una leggera flessione.
Il primo dato, dirompente sono gli 8 milioni 816mila (43,6%) donne fra i 14 e i 65 anni che nel corso della vita hanno subito qualche forma di molestia sessuale e si stima che siano 3 milioni 118mila le donne (15,4%) che le hanno subite negli ultimi tre anni. Così dice il rapporto «Le molestie e i ricatti sessuali sul lavoro», pubblicato da Istat e relativo agli anni 2015 e 2016. Considerando le tipologie di molestie rilevate anche nell’indagine del 2008-2009, il fenomeno risulta in sensibile diminuzione, e questo è positivo. Ma i numeri complessivi restano ugualmente impressionanti.
La stima delle donne che hanno subito molestie sessuali nei tre anni precedenti alle indagini è passata da 3 milioni 778mila (18,7%) nel 2008-2009 a 2 milioni 578 mila (12,8%) nel 2015-16. Segno che gli strumenti legislativi di cui il Paese si è dotato e soprattutto l’attenzione mediatica sempre crescente rispetto al tema hanno portato più consapevolezza, nella società civile. Col risultato di un’inversione di tendenza. Un dato che tuttavia viene fortemente mitigato da quelli sulle forme più gravi di violenza (femminicidi, stupri, ricatti sessuali) che invece restano stabili col passare degli anni.
Per la prima volta sono rilevate le molestie a sfondo sessuale anche ai danni degli uomini: si stima che 3 milioni 754mila uomini le abbiano subite nel corso della loro vita (18,8%), 1 milione 274 mila negli ultimi tre anni (6,4%). Gli autori delle molestie a sfondo sessuale tuttavia risultano in larga prevalenza sempre gli uomini: lo sono per il 97% delle vittime donne e per l’85,4% delle vittime uomini. Un segnale evidente di come il problema delle molestie resti soprattutto maschile.
Gli autori delle molestie a sfondo sessuale risultano in larga prevalenza uomini: lo sono per il 97% delle vittime donne e per l’85,4% delle vittime uomini. Le molestie verbali sono la forma più diffusa sia nel corso della vita (24% delle donne e 8,2% degli uomini) sia nei tre anni precedenti all’indagine. Le molestie con contatto fisico, ovvero le situazioni in cui le vittime sono state accarezzate o baciate contro la loro volontà, sono state subite nel corso della propria vita dal 15,9% delle donne e dal 3,6% degli uomini.
Nella maggior parte dei casi, il 60%, questo tipo di molestie sono perpetrate da estranei o da persone che si conoscono solo di vista (15,8%). Considerando l’intero corso della propria vita, avvengono più frequentemente sui mezzi di trasporto pubblici per le donne (27,9% dei casi) mentre per gli uomini nei locali come pub, discoteche, bar (29,2%). La percezione della gravità delle molestie fisiche subite è molto diversa tra i generi: il 76,4% delle donne le considera molto o abbastanza gravi contro il 47,2% degli uomini.
La molestia – fisica, verbale, addirittura il ricatto («o mi accontenti o perdi il lavoro») avviene sul posto di lavoro per 1 milione 404mila (8,9%) donne: 425mila (2,7%) negli ultimi tre anni. Con riferimento ai soli ricatti sessuali – cioè alla più grave forma di molestia che si possa subire in questo ambito – l’Istat calcola che, nel corso della vita, 1 milione 173mila donne (7,5%) ne siano state vittima: per essere assunte, per mantenere il posto di lavoro o per ottenere progressioni nella carriera. Sono 167mila le donne che hanno subito queste forme di ricatto negli ultimi tre anni (l’1,1%); al momento dell’assunzione ne sono state colpite più frequentemente le donne impiegate (37,6%) o le lavoratrici nel settore del commercio e dei servizi (30,4%).
Nell’11,3% dei casi le donne vittime hanno subito più ricatti dalla stessa persona e il 32,4% dei ricatti viene ripetuto quotidianamente o più volte alla settimana. La grande maggioranza delle vittime (69,6%) ritiene molto o abbastanza grave il ricatto subito. Ciononostante, nell’80,9% dei casi, le vittime non ne hanno parlato con alcuno sul posto di lavoro. Quasi nessuna, inoltre, ha denunciato il fatto alle Forze dell’ordine (0,7%).
Diffuse anche le molestie attraverso il web: nel corso della propria vita il 6,8% delle donne ha avuto proposte inappropriate o commenti osceni o maligni sul proprio conto attraverso i social network e all’1,5% è capitato che qualcuno si sia sostituito per inviare messaggi imbarazzanti o minacciosi od offensivi verso altre persone. In questo caso il dato degli uomini non è particolarmente diverso (rispettivamente 2,2% e 1,9%).
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