Info per i romani che avessero programmato di spostarsi all’interno delle mura di questa martoriata Città con i mezzi pubblici: già da oggi e – badate bene – per ben quattro giorni, il numero delle corse sarà ridotto in funzione delle ‘esigenze’ dei dipendenti dell’azienda dei trasporti della Capitale che, a frotte, hanno dato la loro disponibilità per svolgere all’interno dei seggi elettorali, aperti da questo pomeriggio, le mansioni di presidente, segretario, scrutatore, o semplicemente rappresentante di lista.
Quest’anno l’Atac, a fronte dei mille ‘buoi’ (dipendenti) scappati anche stavolta per assolvere al loro dovere civico, non può che chiudere la ‘stalla’ con una “rimodulazione” per le corse dei bus e una “riduzione” per le linee A e B della metro da oggi e fino al 6 marzo.
Con una nota sul sito dell’azienda dal titolo “Elezioni, dal 3 al 6 marzo rimodulazione del servizio di superficie- Prevista dal 3 al 5 marzo anche una riduzione del servizio sulla Metro B”, Atac spiega infatti che “in concomitanza delle elezioni politiche e regionali del 4 marzo e della conseguente attività, riconosciuta ai sensi di legge a favore di coloro i quali ne fanno richiesta, nella quale saranno coinvolti i dipendenti Atac impegnati nei ruoli di presidente di seggio, segretario, scrutatore e rappresentante di lista, si è resa necessaria una rimodulazione del servizio di superficie con maggiore impatto nelle giornate elettorali del 3 e 4 marzo e possibile riduzione il 5 e 6 marzo“.
“Nelle stesse giornate del 5 e 6 marzo – continua la nota – sarà comunque garantito il servizio scolastico per gli istituti che svolgeranno le normali attività didattiche. Servizio ordinario a partire dal 7 marzo. Riduzioni del servizio – aggiunge l’azienda – potranno interessare fino al 5 marzo la linea B della metropolitana. Prevista una riduzione del servizio anche sulla Metro A per il solo giorno del 5 marzo. Il resto della rete – assicura Atac – si prevede regolare”.
A nulla, dunque, sono valsi i pregressi esposti di Codacons , l’associazione consumatori, alla Procura di Roma e alla Corte dei Conti del Lazio per fare luce sul “numero impressionante di dipendenti Atac fuori servizio per svolgere altre funzioni nei seggi elettorali”. Evidentemente la Procura non ha configurato nella fattispecie alcuna interruzione di pubblico servizio, nonostante agli elettori debba essere “garantita la possibilità di andare a votare con i mezzi pubblici, e tale diritto – scriveva il Codancos anche lo scorso anno – è preminente rispetto a quello dei dipendenti Atac di presiedere i seggi”.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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