L’accordo centrodestra-Movimento Cinquestelle regge e produce un primo importante risultato: il Senato sarà guidato, per la prima volta nella storia repubblicana da una donna espressa da Fi, il magistrato Maria Elisabetta Alberti Casellati eletta oggi al terzo scrutinio con 240 voti favorevoli. Alla Camera invece l’ha spuntata Roberto Fico esponente storico napooletano del movimento di Grillo che, grazie agli accordi sottoscritti da Luigi Di Maio e Matteo Salvini ha stravinto con 422 voti favorevoli alla quarta votazione. La prima fase del dopo elezioni, con il voto odierno, viene archiviata mentre si apre quella un pò più delicata degli accordi per la creazione di una maggioranza che possa poi esprimere un camdidato premier per Palazzo Chigi.
A sintetizzare felicemente quanto accaduto stamane l’ex segretario del Pd Matteo Renzi: “Ha vinto l’unico schema possibile. Ora tocca a loro. A noi il compito di fare opposizione e contrastare il movimento Cinquestelle”. L’Italia del dopo 4 marzo riparte anche se c’è da dire che non tutto è filato liscio. All’interno del centrodestra infatti resta aperta la questione della leadership.
Le ultime ore però confermano che a non sbagliare mosse è stato Matteo Salvini. Anzi lo strappo di giovedi sera, quando il capo della Lega decideva di far votare dall’indomani il candidato della Lega in contrapposizione al nome di Paolo Romani proposto da Silvio Berlusconi, accelerava i tempi di un chiarimento che ieri notte portava il centrodestra a ricompattarsi sul nome della Casellati aprendo così la strada all’intesa per i due rami del Parlamento. Innegabile comunque il fatto che a prevalere, alla fine, è stata la linea tattica del segretario della Lega
In buona sostanza a governare questa fase istituzionale del confronto politico sono proprio Salvini e Di Maio. Va detto però subito che ora parte la fase più complessa, quella dell’affidamento dell’incarico di governo. I due vincitori delle elezioni rivendicano il diritto a guidare il Paese e per far questo entrambi dovranno mettere a disposizione dell’altro, i numeri per far passare alla Camera e al Senato il nuovo esecutivo. Il presidente della Repubblica Mattarella aspetta proposte concrete e soprattutto numeri che diano garanzie di successo per far partire la legislatura e magari arrivare alla scadenza naturale del mandato.
Ora c’è da chiedersi se tale accordo, tra M5S e Lega, sia stato già raggiunto o meno. Una intesa piena e chiara tra i due leader sembrerebbe da escludere. Se un accordo può essere trovato questo passerà attraverso la condivisione di un programma di governo sul quale convergere e sulla scelta del candidato premier. E qui la strada si fa tutta in salita, per entrambi, in quanto ora Di Maio e Salvini, dovranno convincere i propri schieramenti che quella di un accordo anche sul nome del prossimo inquilino di Palazzo Chigi, è l’unica strada praticabile per imprimere una svolta politica profonda così come sollecitata dagli italiani con il voto.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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