‘Se “populismo” è l’attitudine della classe dirigente ad ascoltare i bisogni della gente, se “anti-sistema” significa mirare a introdurre un nuovo sistema, che rimuova vecchi privilegi e incrostazioni di potere, ebbene queste forze politiche (Cinque Stelle e Lega, ndr) meritano entrambe queste qualificazioni’.
Sono frasi estrapolate dal discorso che il neo presidente del Consiglio ha fatto questa mattina al Senato. Conte ha dichiarato di avere preso spunto dalle riflessioni di Dostoevskij tratte dal discorso del 1880 in onore di Puskin. La seconda citazione è sempre nello stesso capitolo.
C’è di tutto nel programma del cambiamento presentato in Aula: dalla giustizia con inasprimento pene per i corrotti e il potenziamento della legittima difesa, ad un’Europa più equa (senza abbandonarla), alla permanenza nella Nato ma strizzando l’occhio alla Russia a cui vanno tolte le sanzioni fino ad un vero e proprio patto sociale e al taglio delle pensioni d’oro.
Ma’se vogliamo restituire all’azione di governo un più ampio orizzonte di senso, dobbiamo mostrarci capaci di alzare lo sguardo, sforzandoci di perseguire i bisogni reali dei cittadini in una prospettiva di medio-lungo periodo – ha osservato Conte – Diversamente la politica perde di vista il “principio-responsabilità”, che impone di agire – come il filosofo Jonas invitava a considerare – non solo guardando al bisogno immediato, che rischia di tramutarsi in mero tornaconto, ma progettando anche la società che vogliamo lasciare ai nostri figli e ai nostri nipoti’. Qui il premier fa riferimento al testo cardine del filosofo Hans Jonas, pubblicato nel 1979: ‘Il principio di responsabilità’. Jonas è definito appunto il teorico dell’etica della responsabilità.
La terza citazione del discorso al Senato è nel capitolo dedicato alla giustizia.
‘Nell’economia contemporanea, come ricorda il sociologo Ulrick Beck, il vero pericolo è la ‘minaccia di non invasione da parte degli investitori, oppure la loro partenza”.
Qui la citazione di Conte è ancora una volta di un sociologo e scrittore tedesco, Ulrick Beck, che oltre ad aver compiuto fondamentali studi sulla globalizzazione, è colui che ha elaborato la teoria del rischio a cui il premier fa riferimento.
Quarta citazione quella nel capitolo sulla riforma tributaria.
‘Il nostro sistema tributario è datato e non rispecchia più l’attuale realtà socio-economica. Le grandi società, che operano nello spazio transazionale, riescono a nascondere le loro ricchezze nei paradisi artificiali, mentre le piccole aziende e i piccoli contribuenti rimangono schiacciati da un’elevata pressione fiscale. Ha ragione Kotler: occorre ripensare il capitalismo’.
Conte parla di Philip Kotler, altro sociologo e grande teorico del marketing moderno, ‘guru del management’, secondo il Financial Times.
Un discorso “equilibrato” (secondo Fassina, di Leu) quello di Giuseppe Conte, che ha riscosso applausi tra i banchi di M5s e Lega e qualche mormorio (subito sedato con un gesto da Matteo Renzi intento a prendere appunti) tra i dem. Mentre dal presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti (Forza Italia), veniva considerato “una via di mezzo tra la confusione programmatica e Cetto La Qualunque”.
Il nuovo presidente del Consiglio ha poi assicurato la massima apertura delle forze che compongono il governo verso qualunque dei partiti dell’arco parlamentare che si riconoscano nel contratto del cambiamento. E chi farà opposizione, chiede Conte, lo faccia «in modo leale». Infine un pensiero ai terremotati del Centro Italia assicurando che la prima uscita pubblica sarà dedicata a loro.
Nel pomeriggio con le dichiarazioni di voto e il voto di fiducia a Palazzo Madama intorno alle 18. Poi domani si replica a Montecitorio.
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