Tra i banchi di scuola le donne surclassano i colleghi uomini. Da un articolo pubblicato sul sito specializzato in questioni educative della Commissione europea (Eurydice), i due autori, Peter Birch e David Crosier, hanno affrontato la tematica della sempre più evidente femminilizzazione nell’ambito della carriera educativa.
In tutti i Paesi, europei e non, l’educazione scolastica è a carico delle donne. E l’Italia non è da meno, infatti nelle scuole elementari si raggiunge una percentuale pari al 99%, quota che decresce alle superiori fino al 69%.
Nel loro articolo Birch e Crosier spiegano il disagio:
“L’assenza di insegnanti di sesso maschile nelle nostre scuole non è un nuovo problema, ma secondo gli ultimi dati Eurostat, solo il 15% degli insegnanti di scuola elementare in Europa sono uomini. E in futuro – continuano – questo squilibrio di genere si intensificherà con un numero inferiore di uomini che entrano nella professione”.
C’è da dire però che se fino alle superiori le donne impongono la loro presenza, una volta arrivati nelle aule delle università la storia cambia. Infatti ricoprono solo il 40% delle cattedre, numeri che scendono ulteriormente al 25%, quando si considerano i livelli più alti. Ma cosa spinge gli uomini a non continuare con la carriera educativa avvalorando in questo modo lo stereotipo che vede la donna più pratica verso queste professioni sulla ”cura” del prossimo? La risposta risiederebbe nella convinzione che l’insegnamento agli uomini offre scarse opportunità di sviluppo professionale.
G.C.
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